Festival Internazionale di cinema e donne: il programma
"Segnare il tempo" è il tema della 39esima edizione del festival che indaga sul rapporto tra le donne, il cinema, la società contemporanea. Una manifestazione da sempre all'avanguardia nel porre l'accento sulle tematiche della parità di genere e della peculiarità del ruolo femminile in campo artistico e sociale.
In programma dall'8 al 12 novembre al cinema La Compagnia di Firenze, il festival presenta in anteprima 42 film che aprono uno spaccato sulle cinematografie di Marocco, Francia, Svizzera, Italia e Portogallo.
A caratterizzare da sempre il festival, i talk delle ore 19.00, incontri giornalieri con le registe ospiti, aperti al pubblico, esperti del settore, giornalisti, per un confronto sulle tematiche affrontate dai film in programma.
Ospiti d'onore del festival le registe Coline Serreau, la scrittrice, sceneggiatrice e regista Dacia Maraini e poi ancora Dominique Cabrera, Farida Benlyazid, Izza Genini Petra Biondina Volpe, in Contro l'ordine divino, racconta per la prima volta al cinema il diritto di voto delle donne in Svizzera, ottenuto solo nel 1971.
Il programma giorno per giorno
Le ospiti d'onore
Coline Serreau
Una pioniera nell'affrontare le tematiche di genere. Uno dei suoi primi film, "Pourquoi pas?" del 1978 narra la storia di quella che molti anni dopo sarebbe stata chiamata una famiglia 'arcobaleno', composta da un omosessuale, un bisessuale e una donna che convivono in un particolare - ma ben rodato - menage familiare. La tematica della convivenza tra uomini, stavolta per mostrare la nuova paternità, viene ripresa nel 1985 in quello che è stato il suo film di maggior successo, Tre uomini e un culla, pluripremiato e del quale Hollywood nel 1987 ha realizzato il remake Tre scapoli e un bebé, anche questo grande successo al botteghino, al quale è poi seguito, nel 1990, Tre scapoli e una bimba. Una regista che, in chiave di commedia, porta alla ribalta tematiche di grande attualità, oltre a quelle citate ha infatti realizzato film sulle lotte delle donne, in "Mais qu’est-ce qu’elles veulent?" (1975) documentario nel quale otto donne - operaie, contadine, madri di famiglia - si interrogano sulla loro vita e sul loro ruolo nella societa; sulla salvaguardia dell'ambiente (Il pianeta verde, La crisi e il recente Solutions locales pour un désordre global).
Dacia Maraini
Una delle principali scrittrici del panorama culturale italiano, con le sue opere si è da sempre contraddistinta come simbolo donna libera e paladina della libertà: di pensiero, dei sentimenti, di azione, in una società liberata da sopraffazioni e soprusi. Una scrittrice che ha segnato il tempo e la strada per l'affermazione dell'identità femminile, che poi altre donne, fino ad oggi hanno seguito.
I premi del Festival Internazionale di Cinema e Donne
Premio Sigillo della Pace
A Coline Serreau, maestra poliedrica del cinema francese, per aver elaborato una sua speciale commedia, esilarante e densa di contenuti sociali, spesso anticipatori di trend importanti come la nuova relazione tra donne e uomini e le tematiche ambientali.
Premio Sigillo della Pace alla carriera
A Mariann Lewinski, ricercatrice del grande cinema del passato per ricostruire la memoria del presente.
Premi Gilda
A Petra Biondina Volpe, per il film selezionato agli Oscar Contro l'ordine divino, una storia che nessuno ha mai raccontato, quella del diritto di voto alle donne in Svizzera, avvenuta nel 1971. A Gabriella Rosaleva, per il corto Viaggio a Stoccolma, un momento fondamentale della vita di Grazia Deledda e del nostro paese. Alla portoghese Margarida Leitão, per il doc Gipsofila, preziosa trasmissione d'identità tra generazioni.
Premio Gilda antiviolenza
Anya Camilleri per il corto A Girl Of No Importance. Dedicato ad una delle 10.000 ragazze provenienti dai paesi dell'Est Europa che, ogni anno, vengono attirate in italia con il miraggio di un buon lavoro e poi avviate alla prostituzione.
Premio Anna Magnani e Premio Alida Valli
A due corti della selezione internazionale. Saranno assegnati dalle Giurie degli universitari e dei cinefili della città. Tra gli eventi speciali, da segnalare Il Mediterraneo, di Dominique Cabrera, per raccontare i momenti fondamentali della relazione tra Francia e Algeria e la storia ancora attualissima della rottura generata dalla diaspora degli Nord-Africani verso l'Europa, i cosiddetti pied noir. Una storia vissuta in prima persona e raccontata nei documentari Rester là-bas, Ici là-bas, Ranger les photos e nei film di finzione L'autre coté de la mer e il recentissimo Corniche Kennedy (la strada costiera panoramica di Marsiglia, città multiculturale dove oggi vivono molti Nord-Africani), film distribuito dalla Kitchen Film e quasi interamente recitato da giovani non professionisti.
Marocco
Segnare il tempo è anche musica come quella straordinaria del Marocco, firmata dalle più importanti registe di questa cinematografia in crescita: Farida Benlyazid, Carta bianca con Musique Amazigh de hier et d'aujourd'hui e Izza Genini, Carta Bianca con Aîta, Tambours battant, Pour le plaisir des yeux, Cédrat le fruit de la splendeur
Italia
Per l'Italia il festival omaggio alla grande Dacia Maraini, nel suo rapporto tra letteratura, sceneggiatura e cinema. Il film Io sono mia di Sofia Scandurra, tratto da "Donne in guerra" di Dacia Maraini, è un cult da vedere e rivedere. Le giovani generazioni sperimentano nuovi approcci, come Alessandra Pescetta e Alessia Scarso nella finzione e Elisabetta Pandimiglio nel documentario. Ci saranno alcune anteprime nazionali e toscane: Sandra Verrucchi e Laura Cini, o romane ma di stanza a Casablanca, come Tatiana Forese.
Svizzera
Dalla Svizzera molte sorprese. L'italo svizzera Petra Biondina Volpe ci racconta la storia inaudita del voto alle donne nella vicina Svizzera in Contro l'Ordine Divino e Mariann Lewinsky porta alla ribalta le donne straordinarie degli anni '10 e '20 e i materiali girati dalla fotografa Ella Maillart nel suo viaggio del 1939 verso l'Afganistan con la scrittrice Annemarie Schwarzenbach.
I corti
La selezione di corti ci permette di viaggiare in Paesi lontani, ma anche di transitare in quel mix di tutte le arti che è da sempre il cinema: animazione polacca, documentario portoghese e marocchino, sperimentazione Usa, fiction francese, spagnola e italiana.
I film d'animazione
Per questa sezione, da segnalare, i saggi della famosissima Scuola del Cinema di Lodz per la Polonia. Le potenti animazioni del collettivo basco Atxur Animazio Taldea coordinato da Begoña Vicario: Beti Bezperako Koplak (Versi di una notte senza mattino) e Areka (La fossa).