"Different Might be Everything", mostra d'opere di street art al Museo Novecento
Da venerdì 19 gennaio fino a domenica 18 febbraio il loggiato al piano terra del Museo Novecento si trasforma ancor di più in uno spazio urbano: dopo l’apertura del giardino delle sculture nel cortile interno, gli spazi del museo diventano sempre più aperti ed inclusivi grazie al primo intervento di Street Art. Different Might be Everything è il nome dell’opera site specific realizzata dallo street artist Kraita317, nata in collaborazione con la Street Levels Gallery di via Palazzuolo a Firenze.
“Una dichiarazione artistica coraggiosa che sfida i confini tradizionali dell'arte e il contesto culturale - hanno detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini e l’assessora al Welfare ed Educazione Sara Funaro -, trasformando lo spazio urbano in un palcoscenico dinamico e inclusivo e segnando un nuovo passo verso la convergenza di diverse espressioni artistiche. Un’occasione per sottolineare la volontà di abbracciare la vitalità della Street Art, portandola dall'ambiente urbano agli spazi museali in un'evoluzione significativa che amplifica il dialogo con questo movimento artistico”.
"Da anni l’arte urbana è protagonista a Firenze e ora, per la prima volta, l'opera di un street artist troverà grande spazio anche in un museo - ha sottolineato l'assessore alle politiche giovanili Cosimo Guccione - l'amministrazione comunale ha sempre puntato sulla promozione di questa forma di arte contemporanea che adesso sarà valorizzata in uno spazio pubblico di grande rilevanza come il Museo del Novecento. Kraita317 è uno dei protagonisti di questa nuova tendenza e, grazie al progetto 'Palazzuolo strada aperta', ha già fatto conoscere la bellezza dei suoi colori ora i fiorentini avranno un’opportunità in più per apprezzare la sua creatività".
“Museo Novecento rivolge da sempre grande attenzione alla ricerca artistica delle nuove generazioni, affidando a giovani artisti spazi e occasioni importanti per un confronto con l’edificio, la sua collezione e programmazione, cercando sempre il massimo dell’apertura culturale e di attivare lo scambio tra le diverse generazioni – ha affermato Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento. – Questa volta abbiamo deciso di dare evidenza significativa a un protagonista della street art, Kraita317, tra le più rilevanti figure attive a Firenze, in Italia e all’estero. A lui sono state assegnate le grandi pareti del loggiato interno del piano terra del museo in modo che potesse trasformare l’ambiente museale in un percorso cittadino di spazio pubblico, sensazione aumentata dalla trasformazione del chiostro in un giardino di sculture con la mostra Endo di Namsal Siedlecki. Questo per dire che il diaframma tra spazio esterno ed interno deve essere superato in una continuità di scambio di energia tra le diverse dimensioni e realtà. Non serve coraggio per fare scelte di questo genere, semplicemente la massima attenzione a quanto è accaduto e continua ad accadere nell’arte da tempo: anche questo fa del museo non un’istituzione statica ma un centro dinamico di produzione.”
L’intervento pensato per il Museo Novecento è un lavoro unico e site-specific, che nasce dalle considerazioni sull’opera del 1988 di Maurizio Nannucci, Everything Might Be Different, esposta nel chiostro del Museo Novecento. L’idea di invertire l’ordine semantico delle parole scelte da Nannucci supporta l’artista nella legittimazione del suo operato, così come della corrente di cui fa parte. Il nuovo motto, “Diverso potrebbe essere tutto”, indica appunto la volontà di riconoscimento di un movimento artistico ancora sottovalutato, spesso controverso, ma vivo e prorompente, come quello della Street Art. Kraita317 è, infatti, un rappresentante intraprendente di quella cerchia di artisti che hanno iniziato il proprio cammino con pochi mezzi, spinti unicamente dalla propria determinazione, perennemente scortati dalla disapprovazione familiare e dalle comunità di appartenenza che avrebbero preferito vederli operai in fabbrica o dipendenti dietro una scrivania. Artisti cresciuti sacrificando il senso di sicurezza per inseguire una felicità autentica, da raggiungersi attraverso percorsi intricati e spesso amari.
Kraita317 è uno dei principali protagonisti del movimento artistico urbano fiorentino degli ultimi anni e tra gli artisti che lo scorso anno hanno partecipato alla grande esposizione internazionale di urban art del Museo Fluctuart di Parigi. Membro attivo della crew romena ANS sin dalla fine degli anni Duemila, Kraita317 nel 2018 lascia la sua città natale, Bra?ov, per trasferirsi a Firenze. Questo cambiamento di contesto è altamente significativo e innesca un’evoluzione rapida e costante nel suo stile, sia nel tratto sia nella selezione cromatica, transitando dal figurativo all’astratto senza mai abbandonare una cifra stilistica altamente espressiva.
Le opere astratte e sintetiche di Kraita317 rimandano a dialoghi introspettivi e personali che escludono l’uso della parola, facendo leva sulla capacità di forme essenziali e colori primari di evocare sensazioni complesse e sentimenti profondi. Quel che l’artista restituisce, prima in studio e poi in strada, è il risultato finale di un lungo percorso nato dall’urgenza di rispondere agli stimoli raccolti e poi assimilati nell’ambiente urbano. Kraita317 deposita il proprio credo direttamente sulla strada, affidando le sue opere all'usura del tempo e all’interazione con la città e suoi abitanti, quelle mani che spesso strappano o alterano i tratti distintivi originali dei lavori.
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Kraita317
Kraita317 (Brasov, 1996) cresce e si forma da autodidatta con la propria crew di writers, traducendo il linguaggio del proprio mondo interiore in chiave visiva. Il disegno astratto rappresenta l’unica sintesi comunicativa che è in grado di esemplificare la sua profonda introspezione. Kraita317 ha scelto con decisione il proprio nome d’arte, identico a quello anagrafico perchéé la sua pratica artistica e la sua vita, asciugata fino all’essenziale, sono allo stesso modo identiche e inscindibili. Per questo, le domande che si pone nel quotidiano trovano ragione immediata nei presupposti della realtà che lo circonda e del suo bagaglio culturale. Dipingere significa indagare, fare ricerca, scavare più a fondo; per l’artista, la conclusione di un’opera corrisponde spesso all’individuazione della risposta. Tuttavia, a prescindere dal proprio ordine razionale, Kraita317 sceglie sempre la strada e, dunque, le altre persone per condividere con i fruitori un pezzo della sua umanità. Passanti disattenti, frequentatori seriali delle aree periferiche, visitatori occasionali e cacciatori di Street Art sono i destinatari degli interrogativi e degli input riflessivi intrinsechi al suo lavoro.
Street Levels Gallery
Street Levels Gallery è una galleria internazionale di arte urbana con sede a Firenze. Nata nel 2016 dall’incontro tra artisti e produttori culturali, la galleria si propone come un ambiente capace di indagare sui vari livelli di interazione dell’arte - tra strada, pubblico e spazio espositivo - interagendo con il tessuto urbano in uno scambio reciproco, in costante mutamento. Con questo obiettivo, lo staff di Street Levels Gallery ha generato una realtà interamente dedicata alla sperimentazione artistica, all’esposizione di opere, alla produzione di connessioni, trame umane e progettualità condivise. L’arte è il mezzo tramite il quale raccontare i percorsi e le espressioni artistiche nate in strada, supportandone l’esistenza, e, contemporaneamente, cercando di abbattere quei limiti narrativi e stereotipici esistenti tra lo spazio pubblico e quello privato, tra la strada e il luogo espositivo.
Street Levels Gallery media e concilia le differenti visioni artistiche con le esigenze dei privati, le amministrazioni pubbliche e la comunità. La galleria collabora con comuni, festival, rassegne d’arte, musei, aziende, associazioni, collettivi, università, enti pubblici e privati, al fine di diffondere e promuovere il movimento dell’Arte Urbana in Italia e nel mondo.
INFORMAZIONI
Orario:
Lun – Mar – Mer – Ven – Sab – Dom | 11:00 – 20:00
Giovedì | chiuso
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.