rotate-mobile
Politica

Chi è Emiliano Fossi, il nuovo segretario regionale del Partito democratico

Il cursus honorum a Campi Bisenzio, poi il salto in parlamento alle ultime politiche

Il ragazzo di 'Gorinello', rione di San Piero a Ponti a Campi Bisenzio, ha fatto strada. Eccome. Da domenica sera è il nuovo segretario regionale toscano del Partito democratico. Pochi ci credevano davvero, quando ha annunciato ufficialmente la sua corsa al fianco di Elly Schlein, eletta segretaria nazionale, lo scorso 27 gennaio. Appena un mese fa.

Disuguaglianze

“Lo faccio perché insieme dobbiamo riportare la politica al centro anche in Toscana e affrontare le sfide delle disuguaglianze (territoriali, economiche, lavorative, dei diritti). Perché dobbiamo decidere come rilanciare la sanità pubblica, come far diventare centrale la scuola e l’istruzione, come realizzare una transizione ecologica che non lasci indietro i più svantaggiati, come rafforzare il nostro essere comunità che accoglie e non esclude”, scriveva su Facebook l'allora deputato 'semplice', eletto da pochi mesi a Montecitorio, Emiliano Fossi.

Emiliano come Zapata

“Sì, Emiliano deriva da Zapata”, il rivoluzionario messicano, ammette lui sorridendo quando gli si chiede del nome. Del resto, a differenza di tanti altri esponenti dem, non ha mai provato imbarazzo a definirsi “di sinistra”. “Mi piace il rosso, certamente”, ammetteva ieri alla prima conferenza stampa da segretario, sfoggiando un maglione sgargiante color fuoco.

E il suo 'programma' vuole essere, così assicura, di sinistra: lotta alle diseguaglianze, lavoro dignitoso, scuola pubblica, sanità pubblica, anche introducendo ticket più alti per redditi più alti. “Perché è giusto che chi ha di più contribuisca in maniera maggiore”, non esita a dire. Si chiama progressività fiscale, è scritto anche in Costituzione. Ma dalle parti del Pd a lungo se ne erano dimenticati, pare.

Parole che a qualcuno mettono i brividi, tant'è che l'ex ministro dell'istruzione Beppe Fioroni, uno che la scuola privata l'ha finanziata eccome (a discapito ovviamente di risorse che potevano andare all'istruzione pubblica), ha già annunciato di abbandonare il Pd. Chissà, forse a Schlein, a Fossi e ai tanti che li hanno portati in trionfo alle primarie di domenica non dispiacerà.

Il trionfo

Ma torniamo ad 'Emiliano'. In questo mese ha girato in lungo e largo la Toscana e alla fine è stato un trionfo: a livello regionale ha vinto sulla consigliera regionale Valentina Mercanti 59,5 per cento a 40,5. Diciannove punti di vantaggio. Un po' meno rispetto al dato dei votanti sul congresso nazionale che ha incoronato Schlein (la segretaria in Toscana ha vinto su Bonaccini 61,5 a 38,5). Dati che comunque segnano un trionfo che gli stessi 'progressisti' potevano solo sognare.

Cursus honorum

Un passo indietro. Fossi, cinquant'anni da compiere, sposato e padre di due figli, dopo la laurea in sociologia alla Cesare Alfieri di Firenze svolge tutto il cursus honorum a Campi Bisenzio: eletto consigliere comunale nel 1995 con il Pds, confermato nel '99 con quelli che sono già i Ds, nel 2004 diventa assessore, prima alla casa e poi, dal 2008, alla cultura.

Nel 2013 vince altre primarie, quelle per candidarsi a sindaco: verrà poi eletto al primo turno con oltre il 63 per cento di preferenze. Viene riconfermato nel 2018, anche se ha bisogno del secondo turno (al primo prende il 42 per cento), dove arriva al 54,2 per cento. Durante il secondo mandato esplode il caso della Gkn, con il licenziamento dall'oggi al domani di oltre 400 lavoratori. Fossi si spende molto per la vicenda, tuttora non risolta e con gli operai stremati da quasi due anni di battaglia ma che non si arrendono. Il sindaco di Campi è sulle cronache nazionali.

A Roma

Poi la candidatura al parlamento alle Politiche di settembre scorso, con la decisione di lasciare con un anno di anticipo la carica di sindaco: viene eletto deputato, anche se il risultato non è affatto strepitoso, con la coalizione di centrodestra che nel comune di Campi Bisenzio supera il dato percentuale del primo cittadino.

Adesso con la 'sua' Campi è tornato il sereno. Ha stravinto: 78 per cento di preferenze, contro il 22 a Mercanti (meglio di Schlein, che a Campi ha preso 'solo' il 72 per cento contro Bonaccini).

E se ieri, alla prima conferenza stampa da segretario, indossava il maglione rosso, Fossi non disdegna le felpe. Al Tuscany Hall, straripante per lui e Schlein, indossava quella della Ong 'Mediterranea'. Anche questo un messaggio chiaro. Del resto su un eventuale Cpr in Toscana, Centro di permanenza per il rimpatrio voluto da Nardella e Giani, è netto. “Assolutamente no, è un luogo dove si violano i diritti basilari degli esseri umani”. Il Pd toscano, almeno nei propositi, poi bisognerà vedere i nuovi vertici alla prova dei fatti, è un po' più rosso. Forse non ancora come il maglione, ma la direzione pare quella.

Nardella sconfitto: chi dopo di lui?

Il 'programma' di Fossi: dall'aeroporto alla multiutility

Le parole d'ordine di Fossi e Schlein

Sotto, Fossi con Schlein (foto © Emiliano Benedetti)

emiliano fossi ed elly schlein

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chi è Emiliano Fossi, il nuovo segretario regionale del Partito democratico

FirenzeToday è in caricamento