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Fossi alla prima da segretario Pd: “Discussione su tutto, da aeroporto a multiutility. No al Cpr”

Il giorno dopo il trionfo il nuovo segretario regionale del Pd detta il suo 'programma': “Saremo inclusivi, ma nella chiarezza delle posizioni emerse”

Sorriso smagliante e golf rosso fuoco. Si presenta così, alla sede toscana del partito, Emiliano Fossi, alla prima conferenza stampa da neo segretario del Pd, dopo il trionfo alle primarie.

“Beh, il rosso mi piace, certamente. Ma ho tanti altri maglioni”, scherza l'ex sindaco di Campi Bisenzio, attorniato dai suoi fedelissimi, a partire da quell'Andrea Giorgio che, assessore all'ambiente a Palazzo Vecchio e coordinatore della sua mozione, ha tirato un bello scherzetto al sindaco Dario Nardella.

Berlinguer e bandiera della pace

Anche i simboli sono importanti, Fossi non lo nasconde. E se nella stanza del neo segretario è tornata la foto di Enrico Berlinguer, appesa ieri durante i festeggiamenti per la vittoria, alle pareti esterne, su via Forlanini, ora sventolano anche due bandiere della pace.

“Bandiere che devono tornare ad essere capisaldi del Pd. Non ci dobbiamo più vergognare di essere in quei luoghi da cui troppe volte ci siamo sentiti estranei. I simboli servono anche a tratteggiare i contorni di una nuova politica. Credo che si debba ripartire dai valori che sono i valori forti per cui la sinistra è nata e che sono ancora attualissimi, perché questo mondo è fatto di diseguaglianze e il Pd deve ripartire da lì, dal dare risposte a quelle diseguaglianze stridenti", spiega Fossi.

Vittoria schiacciante

I dati ufficiali delle urne certificano quelle che già da ieri sera apparivano come vittorie schiaccianti per i 'progressisti' Schlein e Fossi, contro i 'riformisti' di Stefano Bonaccini e Valentina Mercanti, la consigliera regionale scelta come sfidante di Fossi.

Quei dati dicono che in Toscana, con oltre 107mila votanti, Schlein ha vinto su Bonaccini con il 61,55 per cento, contro il 38,45 dello sfidante. Quasi doppiato. Ma non solo.

A Firenze, con il sindaco Dario Nardella che era il coordinatore nazionale della mozione Bonaccini, la ex vicepresidente dell'Emilia-Romagna ha preso il 70,51 per cento di consensi, contro un misero 29,49 per cento per l'uomo dagli occhiali a goccia. Una sconfitta così sonora che già più d'uno ritiene possa essere una battuta d'arresto di rilievo nella scalata di Nardella alla politica nazionale. Di certo, una delle difficoltà per Fossi ora sarà quella di tenere unito il partito.

“Avevamo sentore che poteva scapparci l'impresa, soprattutto dopo la serata al Tuscany Hall. Ma queste proporzioni non erano assolutamente prevedibili”, ammette Giorgio. “Non sono uno che si appende spillette al petto, ma certo siamo contenti, la vittoria è netta”, non si nasconde Fossi. Ora ci sarà da costituire la nuova segreteria regionale. Non sarà facile.

"Saremo inclusivi"

“Sapremo essere inclusivi. Come siamo rimasti nel partito noi quando eravamo minoranza, non vedo perché ora anche chi ha perso questa partita non possa restare nel partito. C'è voglia di stare insieme, ovviamente nella chiarezza delle posizioni emerse”, scandisce il neo segretario a chi gli chiede se tema scissioni o addii. Una chiarezza di voto cristallina emersa nelle primarie 'aperte' (dove non votavano quindi solo gli iscritti), che hanno ribaltato il voto dei circoli, dove invece aveva vinto Bonaccini.

“Vogliamo rappresentare in primis chi sta peggio, abbiamo a cuore le diseguaglianze”, prosegue Fossi. “Anche all'interno della Toscana ci sono forti differenze territoriali che dovremo sanare”. Interessante sarà vedere come andrà il rapporto tra Fossi e Nardella, oltre che con il presidente della Regione Eugenio Giani.

I 5 Stelle hanno già fatto aperture nei confronti dei nuovi vertici Pd, sia nazionali che toscani, e anche da sinistra, vedi il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, non si nasconde soddisfazione per i risultati emersi.

“L'elezione di Schlein e Fossi è una buona notizia, che potrà rafforzare la strada verso un’alleanza larga, di sinistra e ambientalista. Ne abbiamo davvero tanto bisogno”, scrive Falchi su Facebook.

Nardella e Giani

Con Nardella e Giani, paradossalmente, sarà forse più difficile. “Sono sicuro che lavoreremo in sincronia”, dice Giani, che stamattina non sembrava però in una delle sue giornate più felici. Del resto per lui, ex renzianissimo, la ricandidatura a presidente della Regione ora non è più scontata. “Non è un tema all'ordine del giorno”, svicola Fossi.

Quanto a Nardella, “Dario mi ha detto che è a disposizione”. “Schlein e Fossi - commenta invece Nardella -, hanno saputo interpretare in modo più efficace l'istanza di cambiamento. Questo non significa che le istanze indicate dai sindaci nei territori non siano valide”.

Aeroporto, multiutility, Cpr

In passato Fossi, da sindaco di Campi Bisenzio, ha avuto posizioni critiche e contrarie all'ampliamento dell'aeroporto di Peretola, come pure sulla multiutility. “Dovremo discutere su tutto, anche su questo, in maniera approfondita, come per molto tempo il Pd non ha fatto”. Sul Cpr, Centro permanenza e rimpatrio chiesto da Nardella, Fossi è categorico: “Io sono fermamente contrario, sono luoghi dove si violano i diritti basilari delle persone”. Ora, del resto, è lui a dettare la linea: il sindaco si adeguerà?

Il 'messaggio' dei 5 Stelle al neo segretario Fossi

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