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Ultimo saluto ai morti del cantiere Esselunga: "Vivevano male qui per mandare tutto a casa". Da Palazzo Vecchio nessuno / VIDEO

Una cinquantina i presenti, nessun esponente dell'amministrazione comunale: "Brutta cosa"

Alle Cappelle del Commiato, sopra Careggi, l'ultimo saluto fiorentino questa mattina Mohamed El Farhane, Taoufik Haidar e Bouzekri Rahimi, i tre operai marocchini morti, assieme al tunisino Mohamed Toukabri e a Luigi Coclite, nella strade del cantiere Esselunga di via Mariti, venerdì 16 febbraio.

La salma di Toukabri invece era stata esposta ieri mattina, prima di imbarcarsi per la Tunisia, mentre i funerali di Coclite si sono svolti sabato 24 febbraio alla chiesa di San Jacopo Apostolo a Vicarello, nel Livornese, dove l'uomo viveva con la moglie e i due figli.

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Anche le salme di Mohamed, Taoufik e Rahimi, dopo nuovi funerali che si svolgeranno a Bergamo e Brescia, da dove erano arrivati al cantiere di Firenze dove hanno trovato la morte, meno di un mese dopo essere stati assunti, torneranno in patria, in Marocco. Anche là, ovviamente, saranno celebrati i riti funebri, alla presenza dei congiunti.

"Qua facevano enormi sacrifici, vivevano male per mandare tutto alle famiglie, alle mogli e ai figli", ha ricordato Alessandro Taddia, presidente dell'omonimo gruppo che si occupa di risarcimento danni con un pool di legali e medici e che segue le tre famiglie. L'uomo ha sottolineato l'impegno per raccogliere un sostegno economico proprio a quelle famiglie, che ora si troveranno, oltre che senza un marito e un padre, senza le risorse necessarie a tirare avanti.

"Questa ora è la nostra priorità", ha aggiunto Taddia, mentre le indagini della procura vanno avanti, perché "se mai i risarcimenti arriveranno, ci vorrà molto tempo". In consiglio comunale, negli scorsi giorni, era stata la consigliera del Pd Donata Bianchi, di area Schlein, a chiedere di mettere in piedi un aiuto economico per quelle famiglie.

Una cinquantina i presenti questa mattina, a partire dall'imam di Firenze Izzedin Elzir e dall'ex cappellano del carcere di Sollicciano e tuttora presidente dell’Opera della Madonnina don Vincenzo Russo. È stato proprio quest'ultimo a notare un'assenza pesante, dopo tutte le parole dei giorni scorsi, quella dell'amministrazione comunale. Non si è visto nessuno in rappresentanza di Palazzo Vecchio, come del resto nemmeno ieri per Mohamed Toukabri. "Brutta cosa", ha commentato brevemente don Russo. Di politici, solo la capogruppo di 'Sinistra progetto comune' Antonella Bundu.

L'imam ha assicurato che le vittime saranno ricordate anche durante il Ramadan. Nei giorni scorsi aveva denunciato una sorta di 'caporalato' all'interno del cantiere, con "tre operai egiziani che dovevano pagare la metà dello stipendio a chi aveva trovato loro lavoro". Su questo, ha detto oggi "immagino che la magistratura stia facendo il proprio dovere".

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