Maxi-gara Tpl da 4 miliardi: indagato il capogruppo Pd in Regione Vincenzo Ceccarelli
E' l'ex assessore ai trasporti della giunta Rossi. L'ipotesi di reato: "tentata induzione indebita" a dare o promettere utilità
L'ex assessore regionale ai trasporti della Toscana Vincenzo Ceccarelli, ora capogruppo Pd in consiglio regionale, è indagato nell'ambito dell'inchiesta per la maxi-gara per il trasporto pubblico locale, l'appalto da 4 miliardi di euro vinto da Autolinee SpA (società del gruppo francese Ratp) a discapito del consorzio Mobit.
Nella stessa inchiesta sono indagati l'ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Pd) ed altre sei persone.
Ceccarelli è stato perquisito due giorni fa nei suoi uffici dagli investigatori della guardia di finanza coordinati dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi. L'ipotesi di reato è quella di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.
Con lui sono indagate in concorso, in questo filone d'inchiesta, altre due persone. "Sono sorpreso, ma certo di dimostrare la mia correttezza" replica Ceccarelli, difeso dall'avvocato Umberto Schiavotti.
Nell'inchiesta della procura fiorentina risultano indagati, oltre a Ceccarelli e all'ex governatore Rossi, due dirigenti regionali dell'area trasporti e i quattro componenti della commissione che aggiudicò la gara, tra le quali una dirigente Irpet.
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono falso, abuso di ufficio, turbativa d'asta e induzione a promettere o dare utilità.
Secondo gli inquirenti la gara assegnata ai francesi sarebbe stata caratterizzata da "molteplici elementi di turbativa o comunque di atti di favoritismo per Autolinee Toscane spa" a scapito del consorzio Mobit.
E riguardo l'ex presidente Rossi, gli inquirenti hanno disposto accertamenti per chiarire "la natura dei rapporti" proprio con rappresentanti della società vincitrice ma anche con un dipendente di Autolinee, "in passato affidatario di incarichi di consulenza sulla gara per l'ente locale presieduto dall'indagato".
