Le indicazioni dal campo dopo Fiorentina-Genk: giocare con due punte è possibile

La gara di ieri sera contro il Genk, oltre a dare il pass per la fase successiva della Conference League, ha dato anche diversi spunti tattici sui quali riflettere. Innanzitutto ha fatto rumore la scelta iniziale di Vincenzo Italiano di relegare in panchina entrambi gli attaccanti centrali, ovvero Beltran e Nzola, scegliendo Kouamè come punta centrale. Già nella conferenza stampa della vigilia il mister viola aveva lanciato alcune frecciatine ai suoi attaccanti, soprattutto a Nzola, attaccante che lui ha fortemente voluto ma che finora ha deluso. Come ha detto lo stesso Italiano nel post partita, nessuno verrà lasciato indietro, ma l'attaccante ex Spezia è ormai chiamato a reagire dopo il segnale di ieri. 

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Rimanendo in attacco, nella ripresa si è finalmente visto il tanto atteso esperimento delle due punte, quando Beltran è entrato al posto di Barak e ha giocato dietro a Kouamè. Nel ruolo di sotto punta l'argentino è parso più a suo agio, e infatti il suo ingresso ha dato qualcosa in più alla Fiorentina. Non a caso il calcio di rigore realizzato poi da Nico è nato proprio da una bella apertura dell'ex River Plate per Kayode che poi si è conquistato il penalty. Prima di quest'azione l'attaccante si era messo in mostra conquistando anche un calcio di punizione interessante al limite dell'area di rigore con una bella giocata. Insomma, giocare con due punte quindi, soprattutto ora che Bonaventura non è al meglio, è un esperimento che può dare i suoi frutti, soprattutto se Beltran viene schierato come trquartista, ruolo che probabilmente gli calza più a pennello rispetto a quello della prima punta, dove spesso l'argentino è parso in difficoltà nel reggere da solo il peso dell'attacco.