Il Pd ha scelto: la candidata sindaca è Sara Funaro

Il Pd ha scelto. La candidata sindaco per le prossime elezioni di giugno sarà Sara Funaro, attuale assessora a scuola e welfare. Così ha deciso ieri sera l'assemblea cittadina del Pd, riunitasi al circolo di San Bartolo a Cintoia, con un voto netto: 137 delegati per il sì, 24 contrari, 8 astenuti.

Un voto netto, sostenuto dal sindaco uscente Dario Nardella, dal presidente della Regione Eugenio Giani e dal segretario regionale Emiliano Fossi, tutti e tre presenti ieri sera per congratularsi con la neo candidata. Scelta che era nell'aria da tempo ma che nel partito sancisce una volta di più la spaccatura con Cecilia Del Re, l'ex assessora all'urbanistica silurata a marzo scorso da Nardella e che da mesi chiedeva - anche con un grande evento al Tuscany Hall che ha riunito più di mille persone - le primarie.

"Il clima che si è respirato non è dei migliori. C'è una spaccatura evidente tra due visioni diverse del Pd", dice, non a caso, Del Re quando prende la parola. "Ci siamo chiusi a riccio e questo non fa bene a nessuno. Dovevamo aprirci alla città con le primarie, che sono un principio fondativo dello statuto", aggiunge.

Il 74 per cento delle oltre 250 voci consultate dal Pd, del resto, come rilevato dal segretario cittadino Andrea Ceccarelli nella relazione che ha aperto l'assemblea, si è espresso per la scelta di Funaro. Dunque, niente primarie.

Al momento la coalizione di centrosinistra comprende anche gli alleati di Azione, +Europa, Sinistra Italiana, Verdi, Volt, Movimento di azione laburista, Partito socialista.

"E' necessario adottare ogni iniziativa utile a respingere l'assalto delle destre e l'unità del partito rappresenta un valore fondamentale irrinunciabile. Prendiamo atto della nascita della coalizione di centrosinistra, con alleati (quelli suddetti, ndr) che non intendono ricorrere allo strumento delle primarie di partito", spiega Ceccarelli.

Sara Funaro, dal canto suo, è contenta ed emozionata. "Le emozioni sono tante, proverò a trattenerle, ma non è facile", dice appena prende la parola, dopo l'investitura come candidata.

Funaro cita poi alcuni ex sindaci, compreso suo nonno, Piero Bargellini, il sindaco dell'alluvione, ed elenca tre priorità su cui lavorare "casa, lavoro, povertà", asserendo però che "non dobbiamo avere paura a parlare di sicurezza, da affrontare con presìdi sociali, contrasto alle droghe e più forze dell'ordine".

"Ho sempre sostenuto che quando fai parte di una comunità, devi rispettarne le regole democratiche. È con questo spirito che mi metto a disposizione. Con la mia storia e il mio impegno, con la forza delle nostre idee e delle azioni che abbiamo compiuto in questi anni, nei quali sono spesso venuta a contatto con la parte più vulnerabile e sofferente della nostra città. Da lì dobbiamo cominciare, mettendoci all'altezza degli occhi delle persone perché la sinistra serve se cambia le vite di chi ne ha più bisogno. Questa deve essere la nostra missione, recuperando la storia bellissima della nostra città", dice la neo candidata sindaca.

Dunque, il Pd ha scelto. Ma la spaccatura con Del Re e i 'delreiani' resta e non è assolutamente detto che l'ex assessora all'urbanistica si faccia subito da parte. C'è poi un'altra incognita, assolutamente non secondaria, che si chiama Matteo Renzi.

Il leader di Italia Viva voleva un nome - come condizione minima per far parte della coalizione - in discontinuità con Dario Nardella e il nome di Funaro non era certo, per usare un eufemismo, tra i suoi favoriti. Cosa deciderà adesso? Punterà davvero la corsa in solitaria con Stefania Saccardi? A Firenze Renzi conta ancora e una scelta del genere potrebbe complicare non poco il cammino della coalizione di centrosinistra. Senza contare che Pd e Iv governano insieme Palazzo Vecchio e Regione: se davvero i renziani corressero in solitaria potrebbero continuare a farlo come nulla fosse?

VIDEO - FOTO / Il corteo a Firenze contro l'estrema destra di Salvini

Sotto, l'assemblea Pd ieri sera a San Bartolo a Cintoia (foto Agenzia DIRE)