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Domenica, 28 Aprile 2024
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"Devastato" dalla potatura, l'ultimo olmo monumentale di Firenze non ce l'ha fatta / LE IMMAGINI

La denuncia del responsabile verde urbano di Legambiente, Andrés Lasso: "Monumento alla superficialità e all'incompetenza"

"Devastato" dalla potatura del 2018. Così oggi, il grande olmo monumentale che fino a quell'anno impreziosiva piazzale Vittorio Veneto, all'ingresso delle Cascine, non c'è più. La denuncia è di Andrés Lasso, attuale responsabile del verde urbano per Legambiente e nel 2019 candidato a sindaco per i Verdi.

"Alla fine non ce l'ha fatta. L'unico olmo monumentale di Firenze, devastato nel 2018, ha provato a rifarsi una chioma, a lottare contro il danno subito, ma dopo cinque anni ha dovuto arrendersi. Firenze ha ora un monumento in meno", scrive su Facebook Lasso.

Le foto postate sono impressionanti: prima l'albero con una grande chioma, poi dopo la potatura (quando in sostanza rimase in piedi solo il tronco), e infine come appare oggi, con qualche ramo che è riuscito a ricrescere ma ormai completamente seccato.

"Con stupore e rabbia avevamo assistito alla sua menomazione. Con altrettanto stupore abbiamo assistito al silenzio generale su una situazione in cui si poteva configurare un'ipotesi di danno al patrimonio arboreo, patrimonio monumentale. Quale ditta ha eseguito quell'intervento? Quell'incarico era stato dato per affidamento diretto? Se c'era stata una gara, era stato scelto il criterio del massimo ribasso? Nulla di tutto ciò ci è stato detto", aggiunge Lasso.

"E l'intervento previsto era una potatura, nonostante un albero monumentale in posizione isolata necessiti raramente di interventi, e molto mirati? Oppure l'incarico era l'abbattimento di una pianta nei paraggi, e qualcuno ha sbagliato albero e se n'è accorto a metà? Anche a questa domanda non abbiamo risposta", prosegue ancora l'esponente di Legambiente.

"Che farà ora l'albero morto, dopo l'abbattimento? Se la sua legna andrà ad un inceneritore o a una centrale a biomasse, buona parte del carbonio fissato nel corso degli anni e dei decenni, verrà restituito all'atmosfera. Visto che la Città di Firenze ora ha un monumento in meno, facciamo che quel che oggi è un monumento alla superficialità e all'incompetenza, diventi occasione di ripensamento delle strategie di gestione del verde urbano, di certi atteggiamenti sbrigativi, spesso conditi da arroganza, da incapacità di ascolto e di confronto", conclude Lasso. Stesso atteggiamento che il comitato di viale Redi imputa all'amministrazione in merito al taglio dei 50 pini su quel viale.

A sostegno di Lasso, i consiglieri comunali della sinistra Palagi e Bundu. "Abbiamo depositato un'interrogazione urgente per capire se chi ha agito sulla pianta fosse personale in appalto o interno all'ente. Chiediamo massima trasparenza sulla documentazione - la richiesta dei due consiglieri di Sinistra progetto comune -. La settimana scorsa avevamo ricevuto aggiornamenti in merito alle nuove candidature per gli alberi monumentali. Visto che gli attuali sono in numero molto limitato, sarebbe il caso di non perderli e garantire alla cittadinanza puntuali spiegazioni per eventuali abbattimenti".

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