Nuova chiesa, sale la protesta: "Cementificano l'ultimo verde, interesse personale anteposto alla comunità"
Dura lettera del comitato al cardinal Betori: il Comune annuncia un 'nuovo' giardino, ma l'area verde diminuirà
"Pensavamo che la Chiesa insieme al benessere spirituale fosse interessata a quello delle persone (salute, qualità dell'aria, difesa degli spazi comuni). Questa vicenda ci dimostra invece che questa Chiesa antepone i propri interessi a quelli della comunità".
Non le mandano a dire, quelli del comitato 'Area Verde San Lorenzo a Greve', nella dura lettera aperta indirizzata pochi giorni fa all'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori. Al centro della querelle, aperta da molti anni, è il futuro del 'campone', un'area verde di circa 15mila metri quadri adiacente alla Coop di Ponte a Greve, tra via Fei e viuzzo delle Case Nuove.
L'ultimo verde rimasto
"E' l'ultima parte rimasta dei 35mila metri quadri di verde che avrebbero dovuto compensare la cementificazione per il nuovo centro commerciale, perché nel tempo 20mila metri quadri sono poi stati edificati", ricorda Gianfranco Angeli, portavoce del comitato e pezzo di storia del quartiere.
Nel marzo del 2021 il consiglio comunale (favorevoli Pd e Lista Nardella, contrari 5 Stelle, Sinistra progetto comune, Fratelli d'Italia, Lega), ha approvato la permuta di una parte del giardino: poco meno di 5mila metri quadri passeranno (dal notaio per l'atto finale si potrà andare dopo l'approvazione definitiva del nuovo piano operativo) dal Comune di Firenze all'arcidiocesi, che in quello spazio realizzerà un nuovo luogo di culto.
L'amministrazione comunale ha sempre difeso l'operazione, a partire dall'allora assessore Alessandro Martini, fino all'attuale titolare dell'ambiente, lo schleiniano, in profumo di corsa a sindaco, Andrea Giorgio.
Il 'nuovo' giardino
Nei giorni scorsi lo stesso Giorgio ha ribadito a Repubblica che nell'area del 'campone' che resterà a Palazzo Vecchio nascerà un 'nuovo' bellissimo giardino: un investimento di mezzo milione di euro che porterà spazio fitness, ping pong, panchine, giochi per bambini, tavoli da pic nic, due fontanelli, oltre trenta nuovi alberi, nuove aiuole e nuova illuminazione. Lavori annunciati in partenza per i primi di luglio.
Amministrazione e curia sottolineano inoltre che nella 'permuta' il Comune guadagna metri quadri di verde, perché a fronte dei 5mila destinati al nuovo complesso parrocchiale a Palazzo Vecchio andranno terreni per circa 9mila500 metri quadri, divisi però tra i 3mila500 posti a nord della Coop e circa 6mila tra via Lunga e le Torri, sempre all'Isolotto.
La prima area però, dice il comitato, è "incolta e abbandonata, di scarso interesse", mentre la seconda "è già a verde dagli anni '90 e gestita da tempo dall'amministrazione, seppur della curia. Cambierà solo la proprietà ma non c'è incremento di verde". Il 'campone' invece "avrebbe potuto restare un'unica area verde di un certo rilievo, tutta intera, da riqualificare".
Il voto del 2021
Nel voto in consiglio del 2021 Pd e Lista Nardella bocciarono un emendamento di Sinistra progetto comune che chiedeva "di verificare almeno che i terreni ceduti dalla Curia" fossero "privi di sostanze contaminanti". Perché la nuova chiesa non sarà costruita nell'area, che era già di proprietà della Curia, a nord del centro commerciale, invece di spezzettare il verde pubblico? E' una delle tante domande che arrivano dal comitato, rimasto a dir poco "deluso" dal silenzio di Betori.
"Molto delusi" da Betori
"Siamo molto delusi dal comportamento suo e della Chiesa fiorentina. Più volte ci siamo rivolti a Lei senza mai poterla incontrare, le avremmo rappresentato una soluzione per tenere insieme nuova chiesa e al tempo stesso più verde pubblico", si legge nella missiva indirizzata al cardinale.
"Il comitato - prosegue la lettera -, da più di 10 anni fa una battaglia non contro la Chiesa, ma in difesa del residuo verde rimasto. Ponte a Greve è un quartiere sofferente, malato di inquinamento (biossido di azoto sopra i limiti). E' la seconda isola di calore della città, con oltre 6 gradi sopra la media. Qui, dove si vuole costruire la chiesa, negli ultimi venti anni sono stati cancellati ben 20mila metri quadri di spazi verdi. E adesso il nuovo piano operativo adottato dall’amministrazione ne cancella altri 5mila".
La possibile alternativa
Quanto alla possibilità di costruire una nuova chiesa salvaguardando il verde, "basterebbe utilizzare i terreni già di proprietà pubblica insieme a quelli della Curia (ceduti al Comune in permuta) e ad altri confinanti, incolti e abbandonati, quindi facilmente reperibili. Non si capisce perché ci si rifiuti persino di parlarne", conclude il comitato, che in passato ha raccolto 1.600 firme per fermare la costruzione della 'nuova chiesa'.
Sorgerà anche una nuova strada. "Collegherà una ex fabbrica da qualche anno in disuso e dove dovrebbero nascere una cinquantina di appartamenti, ma un collegamento tra via Pisana e quell'edificio esiste già. E' l'ennesimo regalo alla nuova chiesa, con ulteriore sparizione di verde prezioso", commenta Angeli. Il portavoce del comitato spera ancora in un cambio di decisione: "L'assessore ci incontri, gli spiegheremo le osservazioni presentate al piano operativo". La decisione di Palazzo Vecchio, però, ormai pare irremovibile.
La lunga lotta contro la 'chiesa della discordia'
Sotto: nell'immagine da Google Maps in rosso l'area dove più o meno sorgerà la nuova chiesa e in blu l'area che era della curia e passerà al Comune; poi una elaborazione del comitato sullo spazio che sarà occupato dalla nuova chiesa (dove tratteggiato in rosso si vede il percorso della nuova strada che sarà realizzata) e una foto reale dell'area dove sorgerà il nuovo luogo di culto.