Strage sul lavoro al cantiere del supermercato, tutte le Esselunga chiuse per lutto a Firenze \ FOTO
Caprotti: “Sconvolti per l'accaduto. A disposizione per chiarire la dinamica”
Saranno chiusi nel pomeriggio i supermercati Esselunga a Firenze. La decisione in segno di lutto a seguito del grave incidente sul lavoro avvenuto nel cantiere di via Mariti in cui sono morti più operai. A renderlo noto Marina Caprotti, presidente dell'azienda.
"In segno di lutto nel pomeriggio i negozi Esselunga della città di Firenze verranno chiusi – afferma Caprotti – esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie della vittime del gravissimo incidente di stamani. Siamo sconvolti”.
Il crollo, stando a quanto riporta il presidente della regione Eugenio Giani, è avvenuto vicino a un pullman destinato al trasporto di bambini.
Proprio in merito al dramma accaduto, Caprotti precisa "il cantiere in costruzione era affidato in appalto a una società terza e siamo a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza".
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Sotto accusa il sistema dei sub appalti
"Dagli accertamenti che stanno svolgendo le autorità competenti" le vittime "sembrerebbero lavoratori a cui veniva applicato il contratto di metalmeccanici". Operai "che non stavano svolgendo lavori da metalmeccanici ma da edili".
È quanto ipotizza il segretario della Fiom Firenze, Prato e Pistoia, Daniele Calosi, davanti al cantiere di via Mariti interessato dal crollo. Se la cosa fosse confermata, aggiunge, "ci troveremmo di fronte a questo: si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire, dopo, la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare".
Certo, prosegue, "le verifiche sono in corso d'opera, ma credo che questa cosa sia di una gravità inaudita in una Firenze troppo spesso assopita da altre vicende mentre invece nel mondo reale si muore di lavoro sul lavoro". Le persone "vanno a lavorare per vivere, non per morire. Ci troviamo di fronte ad una tragedia che poteva essere evitata. Sotto il cemento armato sono finite persone che oggi non torneranno a casa".
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