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Sabato, 27 Aprile 2024
La vertenza / Campi Bisenzio

Ex Gkn, tensione alle stelle tra il liquidatore di Qf e il Collettivo di fabbrica

Franchi: “Impedito fisicamente alla vigilanza notturna di entrare nello stabilimento”. La replica: “Bodyguard in azienda, un attacco che arriva mentre si fanno passi in avanti sulla reindustrializzazione”

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Giovedì ad alta tensione all’ex Gkn di Campi Bisenzio fra il personale incaricato dall’azienda di visitare il sito produttivo e i lavoratori del collettivo di fabbrica. Il liquidatore di Qf Gianluca Franchi parla di “schiaffi, sputi e bottigliate agli uomini che avrebbero dovuto entrare in servizio per la vigilanza notturna nello stabilimento. Minacciati ed impediti fisicamente di entrare, tutto videodocumentato e nelle prossime ore inviato alla procura”, sottolineando che “il responsabile del servizio di protezione e prevenzione dell'azienda, insieme ad altri uomini, non riesce ad uscire perché assediato dall'esterno. Il tutto sotto gli occhi del sindaco di Campi Bisenzio, che a sua volta sostiene le ragioni degli occupanti abusivi”.  

“Si è tentato di esasperare gli animi di lavoratori che non ricevono lo stipendio da un anno e mezzo. La ricostruzione fatta dal liquidatore è pretestuosa e la verità è che si prova a usare metodi da ordine pubblico contro una vertenza sociale”, la replica del Collettivo di fabbrica che parla di  un “nuovo 9 luglio” (il giorno in cui tre anni fa furono annunciati i licenziamenti, ndr) e di  “bodyguard dentro e attorno l’azienda", dove ieri sera era in programma l’incontro ‘Ricordate i morti, ma ricordateli vivi’, dedicato alla sicurezza nei luoghi di lavoro a poco più di un mese dalla strage di via Mariti.

Il Collettivo di fabbrica: “Nessuna comunicazione su stipendi e reindustrializzazione”

“Per tutta la mattina e fino al primo pomeriggio hanno visitato tranquillamente ogni locale aziendale, da soli o accompagnati dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in segno di piena collaborazione. Non ci ha detto nulla né degli stipendi che ci deve, né della reindustrializzazione o di come rimettere a lavorare i dipendenti che sono a disposizione. Dopo la visita però ha lasciato all’interno un’agenzia di servizi investigativi”, precisano in un comunicato.  “Guarda caso questo attacco arriva il giorno dopo il patrocinio del Comune di Campi Bisenzio al Festival di letteratura working class e nel momento in cui si stanno facendo passi avanti importanti sul terreno della reindustrializzazione, a dimostrazione che non è il lavoro quello che vogliono in questo stabilimento”.

Il liquidatore: “A Campi è in atto un esproprio, non esiste proprietà privata”

Il sopralluogo era cominciato in mattinata e sempre Franchi si era espresso con toni durissimi: “Prendiamo atto che a Campi Bisenzio non esiste la proprietà privata. È in atto un esproprio a tutti gli effetti che dopo aver allontanato i lavoratori che avrebbero voluto lavorare, impedisce anche alla proprietà da oltre tre anni di poter utilizzare il sito. Veniamo accompagnati a fare un giro turistico nello stabilimento, ma ci viene impedito di poter effettuare qualsiasi tipo di attività. Chiediamo con urgenza la convocazione di un tavolo presso il ministero dell'Interno per il ripristino della legalità e della sicurezza delle persone e delle cose”, mentre in realtà sarebbe prima in programma quello al Mimit per discutere della reindustrializzazione dello stabilimento campigiano, vertice atteso da ormai un anno.

Scontro sulla sicurezza dello stabilimento di via Fratelli Cervi

Nella nota il liquidatore evidenziava “criticità rilevanti e gravi mancanze, che richiedono un intervento immediato per motivi di salute e sicurezza in particolare si rende urgentissimo un intervento immediato sia di natura elettrica, sia in merito allo stoccaggio del materiale presente in azienda”, aggungendo che si attiverà in ogni sede “per ripristinare la legalità nel sito, increduli che ci possano essere situazioni di questo genere. Tra l'altro stasera (ieri, ndr) e nei prossimi giorni sono previsti altri eventi e manifestazioni non autorizzate ed abusive nello stabilimento, le quali tuttavia ricevono addirittura il patrocinio del Comune di Campi Bisenzio”. 

Sulla questione della sicurezza era arrivata a stretto giro di posta la replica della Fiom-Cgil, smentendo la ricostruzione di Qf: “Da oltre due anni la messa in sicurezza della fabbrica è garantita dai lavoratori, che ormai da quasi tre mesi non percepiscono né stipendio né sono coperti da ammortizzatore sociale e non vorremmo che dietro l’iniziativa aziendale odierna si voglia celare l'ennesimo grave atto provocatorio in vista dell'incontro convocato al tavolo del ministero delle Imprese e del made in Italy per il prossimo 26 marzo. Chiediamo quindi all’azienda di ripensare alla scelta compiuta, ritenendola un inutile ulteriore elemento di difficoltà nella ricerca di una soluzione positiva per la reindustrializzazione e l’occupazione”.

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