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Airbnb e simili, la Regione riforma il 'Testo Unico': nuovi paletti per gli affitti brevi

Tra le altre cose, i Comuni a più alta densità turistica potranno individuare zone o aree in cui definire criteri e limiti per la locazione breve

Approvata dalla giunta regionale la riforma del testo unico del turismo della Toscana. Si tratta di una profonda riscrittura della disciplina normativa, che spazia dalla ridenominazione degli ambiti fino alla qualificazione delle strutture ricettive. Nuovi vincoli vengono previsti per gli affitti brevi.

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"Si tratta di una rivisitazione necessaria, resa necessaria dalla costante evoluzione del settore - commenta il presidente della Regione Eugenio Giani -. Con la nuova legge sul turismo la Toscana crea un'organizzazione strutturata per diffondere e promuovere l'immagine di una terra da vivere e visitare. Oltre a definire e precisare nuove tipologie di accoglienza".

Una novità importante, ricorda Giani, "è la creazione di 28 comunità del turismo, al posto degli ambiti, per veicolare i tratti distintivi di ciascun territorio da queste rappresentato. In base alle specificità e originalità delle rispettive offerte. Sin dall'inizio del mandato ho puntato sulla valorizzazione della cosiddetta 'Toscana diffusa', di quei territori che rappresentano autentici giacimenti di cultura, seppur meno conosciuti e fuori dalle mete più battute".

Con la nuova legge, assicura, "si compie un percorso che mette in primo piano una risorsa cruciale per la Toscana". Fra gli aspetti più innovativi, in ambito di governance, l'istituzione di due organismi di partecipazione: la consulta delle comunità del turismo con amministratori locali e operatori, e la consulta permanente più aperta alla partecipazione degli stakeholder. Il maggior coinvolgimento degli operatori peserà, dunque, anche nella costruzione del prodotto turistico omogeneo.

Strutture ricettive

Quanto alle strutture ricettive, per un verso beneficeranno di una semplificazione delle norme procedurali, al contempo potranno godere su opportunità ulteriori di business come la facoltà di mettere a disposizione alcuni locali, nel limite massimo del 40 per cento della superficie complessiva, ai fini di attività di smart working.

Ogni Comune, inoltre, potrà individuare strutture alberghiere a 4 o 5 stelle che potranno diventare albergo, scuola o Academy hotel per attività didattiche e formative in materia di accoglienza. Dal testo unico escono i bed and breakfast non imprenditoriali e gli affittacamere, il testo unico da questo momento in poi disciplinerà solo le attività professionali in senso stretto.

Nuovi limiti agli affitti brevi

La riforma firmata dal presidente Giani e dall'assessore all'Economia, Leonardo Marras, interviene poi sulla normativa delle locazioni. I Comuni a più alta densità turistica (Firenze in primis ovviamente) potranno individuare, di concerto con la Regione, zone o aree in cui definire criteri e limiti per la locazione breve. Questi ultimi non sono specificati e al momento non risultano cenni alla nuova norma voluta da Nardella per il centro storico (peraltro già oggetto di numerosi ricorsi, sui quali il Tar si pronuncerà il 9 maggio): saranno appunto, i nuovi limiti, da individuare, comune per comune, in collaborazione tra Regione e Comune.

Viene confermato anche l'obbligo per chi affitta immobili in maniera non imprenditoriale a effettuare la comunicazione dei dati identificativi dell'alloggio al Comune competente territorialmente.

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