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Sabato, 27 Aprile 2024

Montblanc, lavoratori in appalto sotto la Regione: “La crisi della moda non c’entra niente, cacciati dopo gli accordi sindacali”

Una sessantina i posti “tagliati” con la fine della cassa integrazione e l’esaurimento delle ferie forzate

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Cambia l’appalto e i lavoratori restano a casa, in assenza di una clausola sociale. A protestare sotto la sede della Regione in piazza Duomo una delegazione di operai in appalto e subappalto per Montblanc, il marchio del lusso di proprietà del fondo Richemont.  Uno striscione per ricordare che “non siamo usa e getta” e cartelli per denunciare lo sfruttamento oltre al fatturato e agli utili record del gruppo. La crisi che sta investendo il settore moda, sarebbe del tutto estranea alla loro vicenda.

Lavoratori immigrati, in gran parte provenienti dal Pakistan, supportati dal sindacato Si Cobas, alcuni impiegati da qualche mese, altri addirittura da 5-6 anni, come Muhammed che ricorda il tentativo di spostare altrove le commesse subito dopo Il raggiungimento dell’accordo sindacale nel febbraio 2023: non più 12 ore al giorno dal lunedì al sabato, ma otto per 40 ore settimanali.

La vicenda si trascina da oltre un anno ma sta arrivando all’epilogo, visto che la cassa integrazione è terminata e anche le ferie si stanno esaurendo. “Le commesse dallo stabilimento di via Gattinella a Campi Bisenziosono sparite non perché manca il lavoro, sono state semplicemente dirottate da un’altra parte - la denuncia di Luca Toscano dei Si Cobas - Non sappiamo dove perché non c’è trasparenza neanche su questo. Siamo di fronte, come nel caso Gkn, all’ennesimo fondo finanziario che usa il territorio e poi scappa, spostando altrove la produzione per ricercare il massimo profitto attraverso lo stesso meccanismo di appalti e subappalti”.  La decisione di Montblanc di recedere dal contratto con le due ditte cinesi Z Production ed Eurotaglio che lavoravano in via esclusiva con un unico committente, risale a marzo, a poche settimane da un accordo sindacale. 

“Siamo di fronte ad un appalto chiuso perché dei lavoratori hanno rivendicato e ottenuto i loro diritti dopo anni di sfruttamento e lavoro grigio. Un cambio appalto senza clausola sociale e ricollocamento dei lavoratori si chiama delocalizzazione. Da mesi richiamiamo la Montblanc al rispetto di un principio semplice: se sposti le commesse, ti porti dietro anche chi per anni le ha lavorate. Queste persone non sono usa e getta".

Dopo il presidio sotto Palazzo Strozzi Sacrati, i lavoratori si sono spostati in via Tornabuoni, davanti al negozio della Montblanc:  “Ogni soluzione che non preveda un ricollocamento ed una garanzia di stabilità lavorativa per tutti gli addetti della filiera Montblanc è solo un prolungamento dell'agonia. Per questo c'é bisogno che Montblanc sia portata al tavolo. E che sia istituita una clausola sociale per tutti gli appalti".

Protesta lavoratori Montblanc

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