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Blitz di Ultima Generazione agli Uffizi: il processo ai tre attivisti non si farà \ VIDEO

Si erano incollati al vetro di protezione della Primavera di Botticelli nel luglio del 2022. Prosciolti dalle accuse: "Il fatto non sussiste"

Il processo ai tre attivisti di Ultima Generazione non si farà perché "il fatto non sussiste". Così ha deciso il giudice Franco Attinà del tribunale di Firenze che ha valutato come non fondata l'accusa disposta a seguito di citazione diretta della Procura, durante la prima udienza di comparizione pre dibattimentale. I tre attivisti si erano incollati nel luglio del 2022 alla vetrata di protezione della Primavera di Botticelli agli Uffizi per trasmettere un messaggio di allarme sul clima. L'imputazione era di manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale e rischiavano fino a 5 anni di carcere. Una decisione che può cambiare la storia dei prossimi processi 'ambientalisti' in Italia.

Una decisione che può cambiare i processi futuri

“In parte ce lo aspettavamo – afferma Francesca Trasatti, una degli avvocati dei ragazzi che erano imputati - perché dal punto di vista giuridico è una decisione assolutamente corretta. Non si terrà il processo perché il fatto che contestava l'accusa non sussiste. Possiamo dire che anche per il futuro si dovrà valutare più attentamente se le condotte che vengono poste in essere, rientrano nel più ampio alveo della manifestazione libera del pensiero piuttosto che un reato come oggi è stato formalmente sancito. Poi ogni processo è deciso dal giudice che ha il fascicolo sulla scrivania però certamente è un buon segnale".

Prima della decisione del giudice, l'unico dei tre imputati presenti non aveva ritrattato il gesto simbolico compiuto. “È giusto che facciano le proporzioni tra chi ha la responsabilità nella morte delle persone – osserva Simone Ficicchia – e chi ha solo incollato la mano a un vetro di protezione. Colla che dopo dieci minuti è stata rimossa. Però ci siamo e affronteremo tutte le conseguenze di quanto abbiamo fatto. A ragion veduta sapendo che dopo che abbiamo fatto la nostra azione, è successo quello che è successo in Emilia a maggio e in Toscana pochi giorni fa”. 

In presidio davanti al tribunale

Prima della decisione del giudice, davanti all'ingresso del tribunale uno degli imputati ha immerso le proprie scarpe nel fango di Campi Bisenzio, raccolto andando a spalare come volontario durante i giorni dell'alluvione. “Andando a Campi Bisenzio a spalare – ha detto Ficicchia - ci siamo resi conto di quanto lo stato sia completamente assente, dove i volontari sono fondamentali, dove lo stato non agisce e non ascolta i bisogni dei propri cittadini. Abbiamo visto la distruzione di case, di famiglie, di persone che potevano essere salvate. Stiamo parlando di omicidi di stato quando parliamo dell'alluvione in Emilia e Toscana”. Gli attivisti di Ultima Generazione, insieme alle azioni dimostrative, chiedono a gran voce lo stanziamento di un fondo di riparazione preventivo. “Stiamo chiedendo un fondo di riparazione di 20 miliardi – ha proseguito Ficicchia – perché chi rompe paga, perché le tasse che noi diamo all'industria del fossile e delle armi, ai politici che non stanno reagendo a una situazione gravissima, quei soldi vogliamo che vadano alla protezione reale dei cittadini. E lo dicevamo già a luglio 2022 quando ci siamo incollati al vetro davanti la Primavera di Botticelli. Ci chiediamo chi sia veramente da processare”.

Le prossime date

Altri attivisti di Ultima Generazione dovranno presentarsi in sede processuale nei tribunali italiani. Domani a Roma proseguirà infatti il processo contro i tre attivisti che avevano spruzzato vernice lavabile sulla facciata di Palazzo Madama per richiamare l'attenzione sulla crisi climatica. Rischiano 6 anni di carcere. Il 30 novembre a Bologna invece andrà in scena il processo per direttissima contro il blocco stradale avvenuto nel capoluogo emiliano. Per interruzione di pubblico servizio, violenza privata aggravata, danneggiamento e manifestazione non autorizzata i tre attivisti rischiano in questo caso 5 anni di carcere. 

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Processo Ultima Generazione, 20 novembre 2023

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