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Domenica, 28 Aprile 2024
Dati alla mano / Centro Storico

Turismo, una risorsa solo per il centro storico: "Economicamente, Firenze non è una città turistica. Solo l'area Unesco lo è"

A dirlo il direttore di Irpet, Nicola Sciclone. E lo fa, numeri alla mano: "L'8 per cento del Pil di cui si parla, è quasi tutto condensato nel quadrilatero"

“Quando si dice che Firenze è assediata dal turismo è vero nella misura in cui si fa riferimento a una Firenze che è il centro storico. Ma quando si parla di Firenze, dobbiamo precisare che ce ne sono due: una è quella vissuta e percepita dai turisti che è l'area Unesco. Poi c'è l'altra che è quella fuori dalle mura. Nel suo insieme Firenze è una città meta di turisti. Dal punto di vista economico, Firenze non è una città turistica”. A precisarlo Nicola Sciclone, direttore di Irpet, l'Istituto Regionale Programmazione economica della Toscana. E lo spiega, numeri alla mano. 

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Overtourism sì, ma per una parte della città

Nei giorni in cui, a seguito delle parole della Hollberg, il problema overtourism è tornato prepotentemente di moda, c'è da ricordare che l'8 per cento del Pil della città, arriva proprio dal turismo. 

“Il contributo del turismo al Pil è una quantificazione che vale a seconda del perimetro – sottolinea Sciclone – in Toscana vale il 12 per cento e a Firenze l'8. Questo perché Firenze è una città che ha una grande caratterizzazione manifatturiera. L'8 per cento di questo Pil che deriva dal turismo però è condensato praticamente nella sola parte del centro storico". 

I numeri del centro storico

In sostanza quindi a beneficiarne sarebbero le attività all'interno del quadrilatero. Per capire l'analisi di Sciclone, bisogna ricorrere ai dati. L'impatto è valutato considerando le percentuali legate all'attività turistica.

"Nel centro storico - commenta il direttore di Irpet - commercio, bar, ristoranti, gelaterie, servizi alloggi e ristorazione assorbono circa il 40 delle attività e il 57 per cento dei dipendenti . Fuori del centro storico questi settori non assorbono più del 26 per cento delle attività e del 23 per cento dei dipendenti. Quindi è evidente che c'è una polarizzazione della concentrazione".

Forte crescita della ristorazione

Sempre restando sui dati, notiamo che tra il 2009 e il 2019 c'erano stati aumenti considerevoli. "Nel periodo 2009-2019 - afferma Sciclone - nel centro storico gli addetti a tutte le attività sono aumentati. La ristorazione ha visto un aumento in termini di addetti del 123 per cento. Gelaterie, pasticcerie e bar invece hanno registrato un più 62 per cento. Sono numeri che evidenziano una crescita esplosiva di attività e servizi dentro al centro storico, finalizzati anche a soddisfare una domanda turistica".

"L'altra Firenze"

Nell'altra Firenze, ovvero quella al di fuori del quadrilatero del centro storico, i numeri nello stesso periodo suonano un'altra musica. Sono stati in calo. "Si è visto un meno 12 per cento in termini di addetti - spiega Sciclone - mentre quelli legati alla ristorazione hanno visto un aumento del 36 per cento. Sono calati anche i servizi alloggio del 14 per cento mentre nell'area Unesco erano cresciuti del 64 per cento".

Vicini ai numeri pre-covid

Si potrebbe osservare però che questi sono numeri pre Covid. "Siamo in fase di recupero - osserva il direttore di Irpet - anche se i dati ufficiali sulle presenze del 2023 li sapremo a marzo 2024. Tra il 2012 e il 2019 il numero di presenze turistiche era aumentato del 38 per cento al contrario della Toscana in generale che aveva registrato un più 13 per cento. Oggi in termini di tendenze siamo in una fase di crescita del turismo. Alcune aree della Toscana stanno recuperando i livelli pre covid e le città culturali e d'arte sono nella parte di testa”. 

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