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Cronaca L'Arcovada / Viale Corsica

Sgombero di viale Corsica, il comitato di quartiere: “Ora che succede di quell'immobile? Resterà in abbandono?”

Lettera del 'Comitato cittadini viale Corsica' al sindaco, destinazione e tempi della riqualificazione restano incerti

Dopo lo sgombero dell'occupazione di viale Corsica, martedì scorso, e dopo la guerriglia urbana di sabato scorso, con bombe carta, cassonetti incendiati e 4 arresti tra i manifestanti, il quartiere si chiede che fine farà l'immobile sgomberato.

L'occupazione risaliva a dieci anni fa, al novembre 2012. L'immobile avrebbe dovuto passare come onere di urbanizzazione dalla Margheri Costruzioni, che ha costruito le palazzine tutto attorno, al Comune, con l'obiettivo di farci un asilo. Passaggio che invece non è poi avvenuto.

Seguì un periodo d'abbandono e inutilizzo dell'immobile, fino al novembre 2012, quando scattò l'occupazione da parte del Movimento di lotta per la casa.

Ora ingressi e finestre sono murati, per impedire nuove occupazioni. Le decine di materassi buttati fuori dalla palazzina durante lo sgombero sono ancora ammassati lì accanto, mentre sulle pareti campeggiano le scritte 'Illegalità di massa', 'Contro la legge del denaro' e 'Contro il lavoro salariato'.

Il quartiere si domanda ora cosa ne sarà di questa palazzina e chiede a Palazzo Vecchio di non lasciarlo in stato di abbandono per anni, come successo con tanti altri stabili della città.

“Abbiamo assistito allo sgombero forzato dell’edificio uffici dell’ex torrefazione Nestlè e alla completa sigillatura di porte e finestre. Questo edificio era il simulacro di oneri di urbanizzazione del 'Centro Residenziale Dalmazia' eseguito dalla Margheri Costruzioni e che sembrava dover essere destinato ad un asilo nido, mai realizzato”, si legge nella pec che il 'Comitato cittadini di viale Corsica' ha inviato al sindaco Dario Nardella e al prefetto Valerio Valenti.

Corteo post sgombero, in trecento mettono a ferro e fuoco la città / FOTO - VIDEO

“Non vorremmo che questo intervento di sigillatura comporti un ulteriore abbandono e decadimento della nostra zona di residenza, trattata come periferia a servizio e riserva della parte turistica e pregiata della città”, si legge ancora, in una lettera che denuncia “marciapiedi impraticabili, un servizio di nettezza urbana frettoloso e inadeguato, interventi edilizi prevalentemente speculativi, traffico veicolare che la fa da padrone, assenza di aree pedonali decenti”.

Nella zona, quanto alla decennale occupazione sgomberata la settimana scorsa, i residenti si dividono. “Io ero in buoni rapporti, meglio l'occupazione che spacciatori o cose del genere. Finché c'era l'occupazione si sapeva chi c'era, ora cosa succederà? Che intenzioni ha il Comune? Se la palazzina resterà in abbandono per decenni, allora era meglio l'occupazione”, dice Franco Poli, architetto in pensione, residente in un complesso proprio lì accanto. “Sto qui da un anno circa, non ho mai avuto problemi”, conferma anche Angela, infermiera 27enne. Ma non tutti la pensano allo stesso modo.

“Eravamo prigionieri in casa, d'estate non si potevano tenere le finestre aperte tanta era la confusione e la musica a tutto volume”, le parole di Enrica, 62enne da oltre 20 anni residente in un appartamento proprio di fronte all'ex occupazione. “Ora - dice -, speriamo che ci facciano uno spazio per il quartiere”. La stessa cosa che chiede Paolo, pensionato: “Io vorrei un Urp o un centro anziani”. “La convivenza con l'occupazione non era facile - afferma anche Manuela, titolare del bar all'angolo con via Il Massaio -, ora speriamo proprio possa nascerci un asilo nido”.

Che succede ora? Come si muoverà il Comune? Da Palazzo Vecchio le risposte restano vaghe. “All’interno di una convenzione urbanistica, il privato si era impegnato a realizzare questo immobile come onere di urbanizzazione per poi cederlo al Comune e realizzare lì un asilo nido. La cessione al Comune - fa sapere l'assessorato all'urbanistica -, non è ancora avvenuta e, nel frattempo, il Comune si è organizzato in altro modo e ha riscosso la polizza fideiussoria per circa 1,2 milioni di euro, che sono stati destinati a finanziare un asilo in un'altra sede”. La funzione futura della palazzina sgomberata, si limita per ora a dire Palazzo Vecchio “dovrà comunque essere di interesse pubblico”.

FOTO - Viale Corsica, dopo lo sgombero dell'occupazione murati gli ingressi

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