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Treni, il dicembre nero dei pendolari. E arriva il bonus ritardi

Indice di affidabilità sotto soglia per otto linee su 14. Indennizzi per chi arriva dal Mugello e dal Valdarno

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Altro mese, altro bonus per i pendolari. A certificare un dicembre da dimenticare per il trasporto su ferro arriva l’indice di affidabilità di Trenitalia che boccia otto linee su 14, il doppio rispetto a novembre quando furono “solo” quattro, con conseguenti rimborsi per gli abbonati. Più della metà al di sotto della soglia-limite del 97,75%, con la “maglia nera” che spetta alla  Siena-Grosseto, seguita dalla Firenze-Arezzo-Chiusi con 96,55%, secondo bonus consecutivo dopo due anni senza indennizzi.

“Vorremmo comprendere come mai, solo di recente, si sia attivato l’istituto del bonus (seppure non lo riteniamo risolutivo) visto che i disagi sulle varie linee non si sono verificati solamente nei mesi di novembre e dicembre 2023. Non vorremmo che siano state le varie mobilitazioni a portare la stazione appaltante e il contraente ad emettere tali bonus”, commentano dal Movimento consumatori Toscana, secondo cui gli indennizzi non bastano. “Non sarà un mero ristoro a risarcire il danno morale che i pendolari sono costretti a subire costantemente sulla loro pelle. Anche noi del Movimento consumatori Toscana chiediamo di partecipare al tavolo di concertazione tra Regione Toscana, Trenitalia, Rfi e i sindaci con l’obiettivo di fare gli interessi dei pendolari toscani”.

Ritardi continui, la Regione presenta il conto a Trenitalia

Rimborsi in arrivo anche per la Faentina e la Firenze-Borgo via Pontassieve, con un indice di affidabilità rispettivamente di 97,20 e 97,11%. “Avremmo comunque  preferito arrivare in orario”, la laconica osservazione sul gruppo Facebook ‘Mugello attaccati al treno’. Discorso identico per la Firenze-Viareggio, sotto soglia con il 97,41%. “97,41% è a dir poco irrealistico. Ad ogni modo per ritardi superiori ai 10 minuti io continuerò a mandare reclami”, commenta un utente, anche se c’è comunque la (magra) soddisfazione di essere rientrati nei bonus, perché “di solito la fanno passare come la linea più regolare della Toscana”.

Lo scorso ottobre la Regione aveva presentato il conto a Trenitalia per i disservizi per il 2019 e del 2020: 350mila euro. Tuttavia la giunta Giani e in particolare l’assessore Stefano Baccelli finiscono nel mirino di Giampaolo Giannelli di Anci Toscana e consigliere comunale di centrodestra a Dicomano: “La Regione Toscana è manifestamente incapace di gestire il trasporto ferroviario. Ormai dell'assessore Baccelli si sono perse le tracce e sarebbe bene che prendesse i passi conseguenti a questo disastro, ormai sotto gli occhi di tutti, frutto anche della mancata applicazione di quelle che sono le penali previste dal contratto di servizio 2019-2034 nei confronti dei gestori inadempienti e che puntualmente bib vengono applicate”.

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