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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Ristoratore suicida, Nardella: "Sgomento e addolorato, vicino a lavoratori e imprenditori". Ceccardi: "La Regione si muova o conteremo i morti per la crisi da Covid"

Il cordoglio delle associazioni di categoria. La Lega: "Sindaco proclami lutto cittadino"

"Sono sgomento e addolorato per la scomparsa del nostro concittadino di 44 anni che si è tolto la vita. Ora più che mai dobbiamo essere uniti e solidali, vicini ai lavoratori e agli imprenditori della nostra comunità". Lo ha scritto sui social il sindaco Dario Nardella, appreso del suicidio del ristoratore fiorentino. 

"È il momento del silenzio, del raccoglimento e del rispetto per il dolore dei familiari dell'uomo. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici va il cordoglio più sincero mio e di tutta l’amministrazione comunale" ha aggiunto Nardella.

Il sindaco, insieme all’assessore allo sviluppo economico, ha fatto visita a un familiare del defunto per portare la vicinanza dell’amministrazione.

“In questo momento vogliamo ribadire la volontà di stare vicini - sostiene il sindaco - a chi si sente solo e fragile in una fase economicamente e socialmente molto delicato e piena di incertezze. E’ la solitudine la prima avversaria di tanti imprenditori in un momento di difficoltà come questo”.

“Mi auguro sinceramente che non venga fatta nessuna strumentalizzazione di questa drammatica storia - conclude Nardella -. In settimana parleremo con le associazioni di categoria, ogni iniziativa pubblica e istituzionale legata alla scomparsa del giovane imprenditore sarà anzitutto condivisa con i familiari e con loro”.

"Questo gesto deve far riflettere tutte le istituzioni - dichiara Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra unito alle prossime elezioni regionali -. La mancanza di turisti ha messo in ginocchio migliaia di imprese. Mutuo, affitto, bollette, tasse da pagare. La Regione deve mettere in campo misure di salvaguardia, a fondo perduto e di garanzia, per gli esercizi che non riescono più a sopravvivere. Altrimenti, dopo i morti con covid, dovremmo contare i morti per la crisi economica e turistica".

Intanto per il suicidio del ristoratore, i leghisti Emanuele Cocollini (vicepresidente del consiglio comunale) e Antonio Montelatici (presidente della commissione di controllo) chiedono a Nardella di "valutare la proclamazione del lutto cittadino".

“In questa tragica situazione di crisi economica e sociale le istituzioni devono dare una forte testimonianza di vicinanza a tutti coloro che, lavorando e rischiando in proprio, soffrono gli effetti devastanti di una crisi profonda - affermano Cocollini e Montelatici - E’ emergenza economico-sociale, anche e soprattutto a Firenze e le istituzioni devono essere a fianco dei cittadini, dei lavoratori e degli imprenditori".

"Che il drammatico gesto del ristoratore serva almeno a far capire alla politica qual è la vera emergenza contro cui bisogna combattere con tutte le nostre forze, per dare un futuro ad una speranza alla città - aggiungono -. Con l’auspicio che vengano chiarite in maniera definitiva le motivazioni di questo drammatico gesto, chiediamo che venga valutata la possibilità di proclamare il lutto cittadino”.

Sul tragico gesto intervengono anche le associazioni di categoria: “Come presidente della Confcommercio fiorentina e della Fipe Toscana esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia del ristoratore che si è tolto la vita. Quali che siano le ragioni che l’hanno portato al gesto estremo, sento profondamente che la sua morte rappresenta una sconfitta per tutti noi, nessuno escluso. Anche per la nostra categoria, che evidentemente non è riuscita a fare abbastanza per essere davvero vicina agli imprenditori del settore in questo momento di difficoltà” dichiara Aldo Cursano.

“Abbiamo lottato in tutte le sedi opportune perché venisse riconosciuta la gravità della situazione economica, perché venissero approvate varie forme di sostegno che tutelassero le imprese e l’occupazione, sottolineando sempre il grande valore di un comparto che oltre ad esprimere numeri in termini di fatturato, posti di lavoro, imprese, è anche emblema della tradizione tutta italiana dell’accoglienza. Eppure, il nostro impegno non è bastato a salvare la vita del collega fiorentino".

"Mi si dirà – continua Cursano - che le ragioni economiche sono state solo una parte dei motivi celati dietro al suo gesto, che evidentemente nasce nel contesto di una vicenda umana privata e delicatissima. Mi si dirà che non è compito di un’associazione di categoria intercettare le fragilità psicologiche dei suoi operatori. Ma nulla mi convincerà a sentirmi meno responsabile di questa morte che, forse, poteva essere evitata. Magari solo con una parola in più, una telefonata, un gesto concreto di solidarietà e vicinanza. Ecco perché è una sconfitta per tutti”.

Gli fa eco il presidente dell’Associazione Ristoratori Fiorentini Marco Stabile: “Quello del nostro collega è stato un gesto forte, di grande disagio. Mi stringo alla famiglia con dolore e preoccupazione. Dopo tanti anni di vita investiti per costruire la propria azienda e una posizione sociale, molti di noi ristoratori si ritrovano ad affrontare un azzeramento totale di quanto costruito e ulteriori debiti da affrontare (anche dovuti a tasse che non vengono nemmeno diminuite), senza poter contare su alcun miglioramento in vista. Ed è probabile che la situazione sarà purtroppo ancora peggiore dal prossimo autunno-inverno. Le istituzioni devono intervenire seriamente”.

È quanto chiede anche il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “La vicenda impone una profonda riflessione su quanto si possa e si debba fare per sostenere il dramma sociale di migliaia di famiglie che hanno visto sparire dall’oggi al domani la propria fonte di sostentamento e che, questo è l’aspetto più grave, non vedono prospettive per l’immediato futuro. Non è un problema di alcuni, è il problema di una intera comunità”.

"Un grande dolore, uno shock per tutti i commercianti e ristoratori fiorentini - commenta Santino Cannamela, presidente Confesercenti città di Firenze -. La notizia ha subito fatto il giro della citta, suscitando sincero sgomento tra i colleghi che stanno affrontando, come noto, una situazione di grande difficoltà, da alcuni mesi a questa parte, per l'emergenza Covid".

"Lo abbiamo ribadito più volte, negli ultimi mesi: mentre altre realtà stanno lentamente riprendendosi, rimane putroppo una situazione di grave emergenza nelle città d'arte, come Firenze che ha visto polverizzarsi da un giorno all'altro 15 milioni di presenze - prosegue Cannamela -. E' chiaro che una situazione del genere non la si recupera solo con gli "aiuti di Stato" ma con nuove regole che, anche a livello nazionale, vadano a incidere sul tema affitti, costo del personale e governo del territorio".

"Ci attende purtoppo un autunno molto caldo con la possibilità di molte chiusure di attività e un deciso peggioramento della conflittualità economica e sociale - conclude Cannamela - E' giunto il momento di fare tutti squadra, istituzioni, categorie economiche, mondo del lavoro affinchè nessun imprenditore possa sentirsi abbandonato in un percorso che si annuncia particolarmente accidentato. Alla famiglia vanno le condoglianze dell' intero gruppo dirigente Confesercenti Firenze".

“Questa tragedia è indubbiamente la testimonianza delle estreme difficoltà che stanno vivendo gli imprenditori in questo momento. Tanti investimenti fatti, magari proprio nel periodo che anticipava la pandemia e il successivo lockdown, tanti sogni infranti, tante vite travolte da questo ciclone" dichiara infine Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze.

"Qualcuno purtroppo da solo non ha la forza di fronteggiare queste difficoltà con il rischio, come in questo caso, di giungere a gesti estremi. Confartigianato Firenze esprime le condoglianze e tutta la vicinanza alla famiglia, ai colleghi e agli amici della vittima. Ci sono purtroppo poche cose da aggiungere in un momento come questo. L'invito è quello di tenere duro, cerchiamo di uscire insieme da questo difficile periodo, attraverso il sostegno di tutta la comunità e trovando la forza di resistere” conclude Sorani.

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