Condannato a Cuba per la morte di una dodicenne: presentato il ricorso

Entro sei mesi, all'Avana ci sarà il processo d'appello a S.P., 43 anni, il fiorentino condannato a Cuba a 25 anni di reclusione con l'accusa di essere fra i responsabili della morte di una dodicenne, il 14 maggio 2010 sull'isola caraibica, dopo un festino a base di sesso e droga. Lo rendono noto i suoi avvocati di Pini, che hanno presentato ricorso contro la sentenza di primo grado. Con Pini - in carcere a Cuba da un anno e mezzo - il 4 novembre il giudice del tribunale provinciale di Granma, a Bayamo, ha condannato a 25 anni anche A. M., 45 anni, di Casalgrande nel Reggiano, e, a 20 anni, per corruzione di minore, L.S., 44, vicentino. Tutti si dichiarano innocenti. Condannato, ma in contumacia, anche un altro toscano, che non è in carcere solo perché non è più tornato a Cuba.

Per assistere P. si è costituito un pool di avvocati: Mattia Alfano, Francesco Stefani, Guido Ferrarini, con la consulenza della studiosa Camilla Cordelli. Il team di legali confida nel fatto che i giudici di appello diano una diversa valutazione delle prove presentate in primo grado a discolpa di P.: i timbri sul passaporto che dimostrerebbero che in quei giorni non era a Cuba e i testimoni che dicono di averlo visto in Italia. Gli avvocati sottolineano che Sartorio non è stato condannato per la morte della ragazzina, ma solo per corruzione, perché ha dimostrato che il giorno del festino era in Italia. Ma ad accusarlo - fanno notare gli avvocati di P. - erano le stesse testimoni che dicono di aver visto il fiorentino e gli altri italiani al festino. Il fratello di P., Alessio, ha aperto un conto corrente per chi voglia contribuire a pagare le spese legali per l'avvocato che, a Cuba, dovrà difendere S. in aula.