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Cronaca Centro Storico / Via de' Brunelleschi

Ancora pochi giorni all'apertura, poi sarà Hard Rock Cafe Firenze

Manca poco all'apertura dell'Hard Rock Firenze in piazza della Repubblica. Oggi la presentazione alla stampa nei locali dell'ex cinema Gambrinus. Presente Piero Pelù: "Un'occasione per le realtà musicali emergenti"

E’ quasi tutto pronto nell’ex cinema Gambrinus di via Brunelleschi; l’apertura dell’Hard Rock Cafe Firenze è alle porte. Gli operai stanno lavorando a ritmi serrati, all’interno di quello che una volta era uno storico cinema del centro della città. Dopo Roma e Venezia, il capoluogo toscano è pronto ad accogliere uno dei marchi più popolari, se non il più popolare, legati al mondo della musica e del rock.
Un successo planetario indiscusso, prova ne sono le oltre tremila candidature e curricula che nel giro di una settimana sono pervenute alla direzione del locale. Per rimanere in tema di numeri, è bene snocciolarne alcuni, per comprendere la dimensione su cui si attesta il club: centodieci dipendenti (il novanta percento toscani), seicento metri quadri di locali, duecentoquaranta posti a sedere, circa cinque milioni di euro l’esborso sostenuto per la realizzazione del progetto.
Una parte interna ed una terrazza esterna, il bar ed un palco dove potranno esibirsi live le varie band che si susseguiranno settimanalmente, in una nuova “piazza” della musica che per molti potrebbe ben presto tradursi in un’opportunità artistica.
Prestissimo, a quanto riferito dalla direzione all’incontro con la stampa di questa mattina: il Cafe dovrebbe muovere i primi passi attraverso una soft opening nelle prime settimane di giugno, appena terminati gli ultimi lavori. Quando il locale ed il personale avranno acquisito i giusti automatismi (gira una voce non confermata che possa essere il quattro luglio), ci sarà l’apertura ufficiale in grande stile, con una festa per tutta la città, compresa l’immancabile distruzione delle chitarre elettriche davanti all’ingresso.

Hard Rock Cafe

INTERNI - Per quel che riguarda gli interni, il design scelto fonda l’eredità artistica ed architettonica fiorentina con la forza e l’energia ed i tratti tipici del Rock internazionale. Parte dell’ingresso è stata lasciata pressoché intatta, con gli storici bassi – rilievi che accoglievano gli spettatori delle proiezioni cinematografiche. Nella parte superiore delle pareti, tuttavia, sono state inserite delle gigantografie in bianco e nero che ritraggono personaggi mitici del Rock e della musica: da Annie Lennox, a Pavarotti a David Bowie. Appese nelle pareti, e dislocate all’interno del locale, i cimeli delle star del pop e del rock: merce rara e veramente ghiotta per tutti gli amanti del genere. Se appesa a fianco del bar troviamo la giacca di pelle nera di John Lennon, in un angolo vicino c’è parcheggiata la mitica Vespa GS guidata da Sting nel cult film Quadrophenia; non solo, chi frequenterà l’Hard Rock potrà ammirare il basso di John Entwistle, dei The Who, la chitarra di David Bowie, il cappello di Bono, i pantaloni neri con brillantini di Michael Jackson e tanti altri piccoli e grandi oggetti che hanno accompagnato i grandissimi della musica rock. Big internazionali ma anche nostrani: tutti gli elementi di Elio e le Storie Tese hanno donato qualcosa al locale, così come la storica PFM, che ha offerto un piatto della batteria firmato da tutti i componenti dei una delle più importanti, se non la più importante, rock band italiana. Tra gli oggetti di culto esposti, anche i pantaloni di pelle marrone di Piero Pelù ed una delle chitarre di Ghigo Renzulli, entrambi presenti alla presentazione. “L’Hard Rock – ha dichiarato Piero Pelù – ci regala una possibilità in più per socializzare, ma è anche uno spazio musicale che permetterà a tutte quelle realtà locali di potersi esprimere. Ed è importante questo, anche perché, se guardiamo la realtà generale di Firenze, sulla cultura si investe sempre di meno. Certo, sta anche ai gruppi emergenti, alla loro volontà, alla loro personalità, a quello che scrivono, ritagliarsi i loro spazi, come abbiamo fatto noi trent’anni fa”.  

Hard Rock Cafe 2

“Bisogna sempre chiedersi il perché i cinema siano costretti a chiudere – ha affermato l’assessore alla cultura del comune di Firenze Giuliano Da Empoli. I cinema sono delle iniziative prevalentemente di carattere commerciale, con un contenuto culturale molto forte. E’ chiaro che il nostro problema è quello di riaprire questi spazi, ma non necessariamente con le stesse funzioni, anche perché se hanno chiuso c’era una ragione. L’importante è che ci siano delle iniziative di questo tipo ed anche aventi tipologie differenti, che ridiano vita a questi spazi in modo commercialmente sostenibile. Il comune da solo, o anche con l’aiuto della regione, è impensabile che possa riaprire cinema o locali chiusi”.    
 

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