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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le parole del ministro / Centro Storico / Lungarno Amerigo Vespucci

Cariche agli studenti, Piantedosi: “A Firenze tentato assalto al consolato Usa, obiettivo sensibile”

Il titolare del Viminale: “Turbato dalle immagini, così come i poliziotti. Ma no a processi sommari”

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“A Firenze i manifestanti hanno preavvisato la questura “solo 24 ore prima del suo inizio” e  “durante lo svolgimento del corteo, dopo aver acceso numerosi fumogeni e imbrattato un esercizio commerciale, hanno cercato di raggiungere il consolato generale Usa, già oggetto di attentato incendiario” il 2 febbraio scorso, “non rispettando quanto comunicato in sede di preavviso in merito al luogo di conclusione della manifestazione” e provando “più volte a sfondare il cordone di sicurezza posto a protezione dell'obiettivo sensibile”. Queste le parole del ministro degli Interni Matteo Piantedosi nella sua informativa al consiglio dei ministri ieri pomeriggio in merito agli scontri avvenuti venerdì scorso durante i cortei pro Palestina. Giovedi, invece, il numero uno del Viminale interverrà alla Camera.

Per la manifestazione di Pisa, ha aggiunto “non era stato presentato alcun preavviso alla questura, la quale, avendone avuta notizia, ha cercato più volte di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso ma invano. Gli stessi manifestanti, durante lo svolgimento del corteo, non hanno voluto fornire indicazioni su dove fossero diretti e si sono sottratti ai reiterati tentativi di mediazione da parte di personale della Digos, provando, nonostante gli ammonimenti da parte del dirigente del servizio e la richiesta espressa e ripetuta di non dirigersi in piazza dei Cavalieri, di forzare il blocco delle forze di polizia e venendo volutamente a contatto con i reparti mobili”.

Intervenendo poi alla trasmissione ‘Cinque Minuti’ su Rai uno, Piantedosi ha dichiarato di essere rimasto “turbato” dalle immagini, “che non piacciono neanche ai poliziotti". Piantedosi ha poi affermato che è “ancora prematuro” dire cosa è successo. Però, ha sottolineato,  “per prima cosa dobbiamo affermare il diritto anche degli appartenenti alle forze di polizia a non subire processi sommari. Adesso si vedrà. C’è stato sicuramente qualcosa che è stato determinato dal fatto che si è trattato di due manifestazioni in cui i manifestanti hanno teso a collaborare poco con le autorità preposte, e questo poi ha determinato delle situazioni che hanno richiesto delle gestioni estemporanee nel momento”.

Intatno la procura di Firenze ha aperto un fascicolo su quanto avvenuto venerdi scorso. Gli inquirenti hanno acquisito video con immagini della manifestazione, gli accertamenti sono ancora in corso.

La solidarietà online agli studenti

In poco più di 48 ore, sono state raccolte 80mila firme su cinque diverse petizioni lanciate su Change.org. Oltre 50mila persone hanno sottoscritto la petizione 'Basta alla violenza bruta della polizia di Stato Italiana', più di 12mila hanno aderito all’appello di un gruppo di docenti del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo dal titolo ‘Noi a scuola facciamo così’, più di 3.300 quelli che chedono codici identificativi e bodycam per le forze dell’ordine, altre 1.400 firme per dire ‘No all’uso brutale della forza per reprimere il consenso: chi ha agito con violenza ne risponda’. Infine una quinta petizione, tutta pisana, con 10.700 firme per chiedere le dimissioni del consigliere comunale che aveva parlato di ‘un corteo strapieno di gente incappucciata che inveiva contro le forze dell’ordine’, parole definite “inaccettabili e completamente mistificatorie”.

Le cariche sul lungarno Vespucci

Ha poi raccolto oltre mille firme in poche ore l’appello  diffuso tra i colleghi dalla docente del liceo Nievo di Padova, Emanuela Magno: “I docenti delle scuole padovane intendono manifestare incondizionata solidarietà agli studenti aggrediti e sostegno ai loro docenti e ritengono di dover condividere la denuncia del personale del liceo Russoli di Pisa - è scritto nell’appello - Sentiamo altresì altamente rappresentati dalle parole del Presidente Mattarella il sentimento angosciato e il pensiero critico, orientato dai principi costituzionali, di moltissimi insegnanti di ogni ordine e grado del nostro Paese, parole che ci attendiamo vengano condivise dal governo tutto e da tutte le forze politiche”.

Ceccardi: “Solidarietà ad agenti, infiltrati dei centri sociali”

Chi continua a difendere l’operato delle forze dell’ordine a prescindere è invece l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi: “Le scene degli scontri che hanno coinvolto i ragazzi sono sicuramente brutte e dolorose. Non vorremmo mai vedere gli sfollagenti alzarsi su dei minorenni ma, per onor di cronaca, va ribadito che nelle prime file c'erano anche degli infiltrati dei centri sociali che a Pisa conosciamo bene e da anni”.

“Negli scontri di Pisa sono rimasti feriti tre agenti e io non ho sentito nemmeno una parola di solidarietà dal mondo politico nei loro confronti. La solidarietà ai ragazzi invece è stata portata e l’ho portata anch’io, perché sono dei ragazzi di 17 anni che si sono trovati ingenuamente coinvolti in scontri architettati da adulti dei centri sociali che ne hanno voluto fare dei martiri. Spero che questi giovani abbiano imparato a non farsi strumentalizzare da chi vuole fomentare lo scontro e non manifestare il libero pensiero. Ribadisco quindi la mia solidarietà agli agenti feriti e confido nel fatto che i video girati dalla Digos e secretati dalla procura faranno chiarezza”, auspicando che i filmati vengano resi pubblici “altrimenti si continua ad andare avanti con una narrazione a senso unico”. 

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