Massacro dei carabinieri di Pasquetta: due ai "domiciliari"
Per due dei quattro ragazzi presenti durante il pestaggio di una coppia di carabinieri la mattina del 25 aprile, sono stati accordati gli arresti domiciliari
Quella Pasquetta ebbe il suo neo e la sua pecca nel brutale pestaggio su due carabinieri, dopo un normale controllo vicino a Sorano. Vennero massacrati e lasciati sull'asfalto; alla mattanza era presente anche una “lei” di appena 16 anni. Dei tre ragazzi l’unico maggiorenne fu subito arrestato, poi anche il resto del quartetto fu condotto in istituti minorili.
L’Italia rimase sotto choc, mentre i militari erano ricoverati tra la vita e la morte all’ospedale Le Scotte di Siena. Dopo due settimane il carabiniere che rischiava di perdere un occhio riuscì a tornare a casa, il suo compagno è sempre nel letto di un nosocomio in coma irreversibile. A voltare la pagina di questo triste libro è la notizia riportata oggi dalla La Nazione, qualcosa che farà discutere. Almeno quanto fece ragionare quell'episodio, con politici che chiesero di normare quei tipi di feste, i rave, come quello a cui andava il quartetto prima del controllo. L’attenzione si è poi attenuata.
Il gip avrebbe deciso per due minorenni, la ragazza ed uno degli ex 17enni, di trasformare la detenzione in carcere in permanenza in casa, paragonabile agli arresti domiciliari per i maggioriorenni. Avrebbe influito anche la buona condotta, la giovane si sarebbe persino rimessa a studiare.
"Ferme restando l' estrema gravità di quanto accaduto e l' immutabilità del quadro probatorio iniziale - ha spiegato il giudice - riteniamo che il tempo trascorso in cella abbia dato ai ragazzi la possibilità di riflettere su quel che hanno fatto. Ma sia chiaro: le esigenze cautelari sono attenuate, non certo cessate". Resta in carcere, a Grosseto, il ragazzo maggiorenne, accusato di duplice tentato omicidio aggravato. Secondo le indagini, al momento dell' aggressione tutti, tranne la ragazza, erano sotto effetto di alcol e droghe.
