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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Lungarno Torrigiani, le opposizioni chiedono le dimissioni del presidente di Publiacqua

Opposizioni all'attacco dopo la notizia che l'inchiesta sulle responsabilità potrebbe essere archiviata

“Chi sbaglia paga”. Lo ripete ancora, oggi in consiglio comunale, il sindaco di Firenze Dario Nardella, in un intervento sul crollo del lungarno Torriggiani che suona come l'ennesimo attacco frontale a Publiacqua. Ma non a tutta la società, bensì al 'ramo operativo', all'amministratore delegato Alessandro Carfì, che, se pur oggi non citato, si dimise il 21 giugno scorso, quasi un mese dopo il crollo del 25 maggio.

Il caso è tornato oggi in consiglio comunale, dopo che, nei giorni scorsi, la procura ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta. In molti chiedono al sindaco di mantenere la sua promessa di fare di tutto per accertare le responsabilità del crollo. “Non è il Comune che ha chiesto l'archiviazione, ma la Procura”, precisa il sindaco, sottolineando però che quello che è emerso è che il crollo “è stato dovuto alla rottura di un tubo, al fattore umano, non ad una causa naturale. I costi ricadranno solo su Publiacqua, non in bolletta”, assicura Nardella.

Come fa notare il consigliere Tommaso Grassi (Firenze riparte a Sinistra), i soldi di cui dispne Publiacqua derivano comunque soltanto dalle bollette, quindi anche se non ci saranno aumenti ad hoc (un aumento del 4% nel 2016 c'è stato a prescindere), i 5 milioni di euro spesi per rifare il lungarno avrebbero potuto essere spesi in manutenzione. Così non sarà.

Nardella ha annunciato un piano straordinario di manutenzione da 90 milioni, ma le opposizioni in consiglio comunale chiedono anche le dimissioni del presidente di Publiacqua Filippo Vannoni, nominato ai tempi di Renzi sindaco ed espressione politica dell'attuale maggioranza in Palazzo Vecchio.

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