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Cronaca Centro Storico

Furti: Sant'Ambrogio tenuta in scacco dai predoni

Furto in un noto ristorante. La polizia recupera in tempi record una borsa. Ultimo episodio di una serie di fatti di microcriminalità 

Sant'Ambrogio ancora al centro di episodi di microcriminalità. Ieri sera a farne le spese è stata una coppia di giovani che stava cenando all'interno di un noto ristorante di pesce di Largo Annigoni. A derubarli è stato un 49enne tunisino, pluripregiudicato per reati inerenti lo spaccio e i furti, che ha portato via la borsetta della ragazza mentre si trovava seduta al tavolo. E' stato un suo amico ad accorgesene, vedendo il nordafricano che si allontanava. Il 49enne si era già dato alla fuga grazie a un complice che lo aspettava in strada a bordo di uno scooter. Tutto calcolato. O quasi. Infatti il malvivente non aveva messo in conto che sul telefono era attiva l'applicazione "Trova il mio iPhone". Gli agenti di polizia, coordinati dal vice questore Antonio Nori, hanno subito individuato il dispositivo in Via della Scala. E dopo meno di venti minuti dal furto avevano trovato il 49enne, poi riconosciuto dalle vittime, all'interno di un negozio che vende kebab di Via della Scala. L'uomo, trovato in possesso anche di un secondo telefono rubato, dopo aver tergiversato per qualche istante ha confessato. E' finito in direttissima per furto aggravato e ricettazione.

Quello di ieri è solo l'ultimo episodio in un'area che sta registrando numerosi cambiamenti di fisionomia. Area vigilata su cui però tavolta pesano episodi grigi di movida come risse, aggressioni e furti. Non mancano precedenti. Come quello di una settimana fa all'interno del ristorante dello chef Fabio Picchi: un gruppetto è entrato nei locali portando via fondocassa e mance. La strategia del borseggio, in particolare ai turisti, sembra comunque dilagare in più angoli del centro storico. Sia per quanto quanto riguarda episodi come i furti al volo di smartphone - non si esclude che i pezzi vadano a rifornire un mercato nero della componentistica - sia per quelli più strutturati commessi da vere e proprie squadre. Solo tre mesi fa la polizia fermò sul lungarno quattro cittadine bulgare che, muovendosi come uno sciame, entravano nei locali per saccheggiare i visitatori nascondendo le mani dietro a dei cappelli di paglia.

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