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Cronaca

Ambulante fermato dalla polizia municipale con il braccio al collo, Nardella: “Faremo chiarezza”

La comunità senegalese e la sinistra chiedono lo scioglimento della squadra antidegrado, l'assessora alla sicurezza Albanese: "Il video è parziale"

Un colloquio “molto cordiale”. Così il sindaco Dario Nardella definisce l'incontro avuto questo pomeriggio in prefettura, alla presenza del prefetto Valerio Valenti e del comandante della polizia municipale Giacomo Tinella, con l'ambasciatore del Senegal Papa Abdoulaye Seck, salito da Roma a Firenze per chiedere chiarezza sul fermo di un cittadino senegalese da parte di due agenti della polizia municipale martedì scorso, 5 aprile.

Il video (in fondo all'articolo) ha fatto il giro del web. Si vede un agente della squadra antidegrado che per due muniti cinge il collo del senegalese a terra, mentre un giovane riprende la scena e chiede di allentare la presa. Scene che il ministero degli esteri del Senegal ha definito “inumane e degradanti”.

Palazzo Vecchio ha diramato un comunicato nel quale dice che, prima che partisse il video, il venditore abusivo "ha strattonato un agente e poi l'ha colpito", dopo essersi rifiutato di fornire le proprie generalità. Agenti che hanno avuto 3 e 5 giorni di prognosi. "Non ha aggredito nessuno, era solo spaventato", replica però Mamadou Sall, della comunità senegalese, annunciando che anche il giovane senegalese fermato, Pape Demba Wagne, presenterà denuncia sull'accaduto.

Nardella: "Faremo chiarezza"

“L'ambasciatore ha presentato le sue rimostranze. Noi abbiamo assicurato che faremo tutto ciò che è necessario affinché si possa fare piena chiarezza su tutto l'accaduto, dall'inizio alla fine. Abbiamo anche assicurato che avvieremo oggi stesso una verifica interna con la polizia municipale, affinché si possano individuare tutti i dettagli della dinamica, perché se ci saranno dei responsabili questi saranno opportunamente sanzionati disciplinarmente”, dice il sindaco all'uscita dall'incontro.

“In ogni caso - prosegue Nardella -, abbiamo confermato che gli agenti della polizia municipale hanno fatto un esposto alla procura per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Abbiamo appreso che anche il cittadino senegalese presenterà una denuncia, noi confidiamo nella correttezza di tutta questa vicenda e ribadiamo il rapporto eccellente che c'è con la comunità senegalese, un rapporto che va avanti da molto tempo e grazie al quale abbiamo anche collaborato per affrontare il difficile problema del commercio abusivo”.

L'ambasciatore: "Atto ignobile e degradante"

Anche per l'ambasciatore del Senegal si è trattato di un “incontro molto positivo”. Il diplomatico ha comunque ribadito di aver visto, nel video, “un trattamento assolutamente inumano contro un giovane di 25 anni. Un atto ignobile, degradante. Se è stato un atto razzista lo dirà l'inchiesta, ma quello che abbiamo visto è un atto scandaloso e disumano, sono venuto oggi per protestare in nome della Repubblica del Senegal per quanto accaduto e domandare che sia fatta luce sulla vicenda e che le responsabilità siano acclarate. Abbiamo trovato da parte del sindaco e del prefetto attenzione affinché sia fatta luce”.

Nel pomeriggio, di fronte a Palazzo Vecchio, si è svolto anche un presidio di solidarietà con il fermato, organizzato da numerose sigle, tra cui Rete Antirazzista, Sinistra progetto comune, Potere al Popolo, perUnaltracittà.

“E' successo un fatto gravissimo, con una brutalità mai vista, intollerabile. Chiediamo lo scioglimento della squadra anti degrado perché qui c'è un solo degrado, quello umano. Non possiamo permetterci di definirci una società civile con dei rappresentanti della legge che vanno in giro comportandosi come dei rambo”, le parole di Pape Diaw, storico rappresentante della comunità senegalese fiorentina.

Il ministero degli esteri del Senegal: "Trattamento inumano"

L'assessore: "Il video è parziale"

"Il fermo è stato effettuato inizialmente ai fini di identificazione. Poi il venditore ambulante abusivo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesione personale oltre alla mancata presentazione dei documenti. Il video che è circolato in rete è parziale, riprende la parte terminale di un intervento più complesso. Sulle modalità, ci siamo attivati per una verifica per quelle che sono le procedure di immobilizzazione delle persone per la sicurezza e senza l'uso di violenza", dice in consiglio comunale l'assessora alla sicurezza Benedetta Albanese, rispondendo ad un question time di Antonella Bundu (Sinistra progetto comune).

“L'abusivismo porta a sanzioni amministrative, un fermo come quello accaduto è inaccettabile. Non è questa la funzione della polizia municipale, allora si placcherà allo stesso modo chi attua una questua molesta?”, chiede Bundu, schierandosi anche lei per lo scioglimento dell'antidegrado.

Bundu: "Metodi ingiustificabili"

Lega e Fdi: "Rafforzare il reparto antidegrado"

Di tenore opposto le prese di posizioni della destra. “Il reparto antidegrado è da rafforzare. E' grave che il primo cittadino non abbia preso subito le difese della polizia municipale”, dicono Alessandro Draghi e Jacopo Cellai (Fratelli d'Italia), tornando a chiedere il taser anche per la polizia municipale. “All'ambasciatore del Senegal vorremmo chiedere di aiutarci ad affrontare il problema dell'illegalità praticata sistematicamente dai suoi connazionali”, le parole di Federico Bussolin, Lega, anch'egli schierato per il taser ai vigili "Un sindaco che si rispetti - aggiunge -, doveva avere il buonsenso di tutelare immediatamente il suo corpo della polizia municipale, a maggior ragione quando due dei suoi agenti vengono aggrediti durante il loro operato". Intanto per sabato mattina la comunità senegalese annuncia un ulteriore presidio. Sarà probabilmente in piazza Indipendenza.

"Il fermo è un atto dovuto"

A difesa dei due agenti si schiesa anche il segretario regionale del sindacato Csa, Coordinamento sindacale autonomo, per la polizia municipale di Firenze, Andrea Sedicini. “Il contrasto all’abusivismo commerciale è un compito, ormai da anni, della polizia municipale. Ne consegue per ogni agente l’obbligo di far applicare la legge. Un fermo per identificazione è un atto dovuto. E se uno straniero non vuole farsi identificare o addirittura oppone resistenza cosa dovrebbero fare gli agenti? Con quale magica metodologia dovrebbero portare a conclusione il proprio dovere? Oppure dovrebbero commettere una omissione di atti d’ufficio rischiando provvedimenti disciplinari ed anche il posto lavoro? E' troppo semplice - le parole di Sedicini -, prendersela con l'ultima ruota del carro”. La comunità senegalese replica però che le proteste non sono contro il fermo in sé, ma contro le modalità - il gomito a lungo stretto intorno al collo -, con le quali è stato effettuato.

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