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Sabato, 27 Aprile 2024

L'allarme dei commercianti della stazione: “Il morto c'era da aspettarselo e non sarà l'ultimo se non si interviene” / VIDEO

Chi lavora nella zona chiede soluzioni e teme peggioramenti: "Speriamo non diventi come le Cascine"

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“C'era da aspettarselo”, “La situazione peggiora sempre più”, “Non sarà l'ultima persona che sarà uccisa se non si fa qualcosa”. A 'bocce ferme' come si suol dire, nei giorni successivi al fine settimana nero in cui solo nelle vicinanze della stazione di Santa Maria Novella si sono riscontrati un morto e un ferito da accoltellamento, dopo il flash mob dei comitati e nel mentre che il segretario cittadino del Pd chiede misure straordinarie a Piantedosi, i commercianti della zona tornano a parlare. E lo fanno denunciando una situazione allarmante dove il morto sembra fosse solo 'atteso'.

“Tragedia annunciata”

Per tanti commercianti la tragedia sembra fosse annunciata. “C'era solo da aspettarsela una cosa del genere – dice Damiano Prioro dell'Antica Porchetteria Granieri, proprio di fronte alla stazione - era solo questione di tempo. Ci vorrebbe più sicurezza, non si può sempre avere paura”.

Non rimangono sorpresi nemmeno due commercianti sulla via Nazionale. “L'episodio non ci ha sorpresi – ammette Pasquale Buono del Caffè Alinari - Ormai la stazione è diventata crocevia di spaccio e crimini di ogni sorta. La presenza delle forze dell'ordine sul territorio è scarsa, aumentarla potrebbe essere un deterrente ma probabilmente mancano anche a loro gli strumenti per risolvere il problema”.

“Si può dire che uno se lo potesse aspettare perché la via è degradata – osserva Aurora Trafieri del Bar Centrale – così come dopo il Covid è aumentato il degrado del centro di Firenze. Io non ho paura ma il problema sono il non rispetto delle regole e che c'è malessere”.

Terra di nessuno

Secondo i commercianti, la zona della stazione dopo una certa ora sarebbe letteralmente terra di nessuno. “Verso le ore più tarde, dalle 18 in poi quando cala il buio – precisa Sara Canovi della Feltrinelli alla stazione - qui diventa terra di nessuno. Sfortunatamente potevamo aspettarci un qualcosa del genere”.

“Qui dopo mezzanotte diventa terra di nessuno – le fa eco Lucia, del chiosco Panino Mondiale - Potremmo chiudere alle 2 ma più delle undici e mezza, mezzanotte, non andiamo”.

La situazione sembrerebbe fuori controllo. “Subiamo costantemente minacce, furti – spiega Eliva Capone, commessa da Bata - a volte seguono pure i nostri clienti per derubarli. È un problema serio”.

“Che non diventi come le Cascine”

È rimasto stupito dell'accaduto invece Alessio Pesci del negozio Avantgarde. “Non pensavo si arrivasse a questo punto – ammette Pesci – Son venti anni che son qua e prima non era così. Ovviamente non è la situazione delle Cascine ma non vorrei si arrivasse a quello”.

Nel corso degli ultimi anni la zona sembrerebbe peggiorata. “La zona è quel che è diventata – commenta Veronica Billi che gestisce la Conad vicino Santa Maria Novella – e sta peggiorando sempre più da cinque anni a questa parte. Ho la guardia fissa e i dipendenti non escono mai soli. Si ha paura a tutte le ore, siamo preoccupati. Speriamo cambi qualcosa”.

Una speranza che accompagna anche Luciano Ciccarella che vende lampredotto nel chiosco davanti la fermata della tramvia. “Si spera che migliori – ammette – per un commerciante la situazione è veramente brutta. Ci vorrebbero più controlli e certezza della pena. Non ci aspettavamo il morto ma se continua così non sarà l'ultimo”. 

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