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Cronaca

Coronavirus, in Toscana mille sanitari no vax fanno ricorso al Tar: "Costituzione violata"

Il 'nodo' è la presunta violazione dell'articolo 32 della Costituzione: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge"

Il prossimo 7 settembre, il Tar di Firenze tratterà — per pronunciarsi su un'eventuale sospensiva dei provvedimenti — il ricorso  presentato da circa mille operatori della sanità pubblica toscana che chiedono l'annullamento delle sanzioni previste dalle Asl di appartenenza in caso di mancato adempimento dell'obbligo vaccinale. Lo scrive l'edizione odierna de La Repubblica Firenze.

I giudici del Tar dovranno pronunciarsi su questioni giuridiche che investono i diritti di tutti, le leggi italiane, la Costituzione e le convenzioni internazionali. E la decisione del Tribunale, prosegue La Repubblica Firenze, qualunque essa sia, avrà degli effetti rilevanti.

I mille toscani sono medici di famiglia e ospedalieri, molti ricoprono incarichi dirigenziali, ci sono poi psichiatri, veterinari, psicologi, farmacisti, biologi, infermieri, tecnici di laboratorio oss, impiegati e contabili: tutti lavoratori della sanità pubblica o di strutture private convenzionate che rischiano il demansionamento o la sospensione dopo che le Asl hanno notificato loro le lettere di diffida.

Il ricorso

"Un ordinamento che voglia definirsi libero e democratico - si legge nel ricorso - non può imporre ai propri consociati trattamenti sanitari dei quali non vi sia certezza in ordine alle garanzie di efficacia e sicurezza, né esporli ad alcun tipo di rischio per la salute che non sia temporaneo e/odi lieve entità". Il ricorso è stato depositato da due avvocati, il professor Daniele Granara docente di diritto costituzionale a Genova e a Urbino, e dalla sua collega toscana Tiziana Vigni. Il 'nodo' è la presunta violazione dell'articolo 32 della Costituzione che recita "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge".

Covid: i sanitari no vax pronti alla battaglia davanti al Tar

 "La vaccinazione per la prevenzione da Covid-19 — si legge ancora nel ricorso — dato il suo carattere, allo stato, sperimentale, come dimostra la determina di Aifa, Agenzia del Farmaco Italiana, del 23 dicembre 2020, con cui sono imposti studi fino al dicembre 2023 "per confermare l'efficacia e la sicurezza" del vaccino Pfizer, importa una serie di danni e rischi di natura permanente e di grave entità, senza contare che potrebbe arrecarne di ulteriori ancora, tuttavia, allo stato ignoti".

Inoltre: "L'Italia è l'unico Paese dell'Unione Europea (e non solo) a prevedere l'obbligatorietà per determinate categorie di soggetti della vaccinazione per la prevenzione della Sars-CoV-2". Gli avvocati, riporta sempre La Repubblica Firenze, concludono citando il passaggio di una sentenza della Corte Costituzionale (la 118 del 18 aprile 1996): "Nessuno può essere semplicemente chiamato a sacrificare la propria salute a quella degli altri, fossero pure tutti gli altri". 

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