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Cronaca

Invasione di cinghiali in città, l'esperto: “Giusta la caccia ma va fatta nel modo giusto”

Sovrappopolazione e caccia sbagliata sarebbero le cause principiali dell'avvicinamento di questi animali ai centri abitati

Vedere i cinghiali nelle grandi città sta diventando un evento sempre più normale. E' di pochi giorni fa ad esempio un video che ritrae una famiglia intera passeggiare tranquillamente lungo le sponde del Mugnone, nel quartiere di San Jacopino, mentre nel comune di Scarperia, sempre qualche giorno fa, un uomo di 47 anni alla guida del suo scooter ha perso la vita urtando un cinghiale.

Non siamo ancora ai livelli di un'emergenza, ma poco ci manca. Ma cos'è che spinge questi animali, che in natura hanno paura dell'uomo, ad arrivare sempre più vicino ai centri abitati? “I fattori sono molteplici – spiega Gaetano Riviello, tecnico faunistico di Firenze -, ma quello principale deriva da una sovrappopolazione che stiamo avendo in Italia di questa specie, ed è una sovrappopolazione costruita su una piramide sbagliata. Solitamente una popolazione sana dovrebbe essere composta da esemplari anziani, soprattutto da esemplari femmina, che insegnano a quelli giovani come cibarsi nel bosco. Ad oggi invece questa piramide è rovesciata. La maggior parte della popolazione è costituita da esemplari giovani, che non sapendo come cibarsi, sono quelli che fanno più danni, come ad esempio nelle coltivazioni” 

Proprio su questo influisce molto la raccolta differenziata, ormai diffusa quasi ovunque, ma anche il cambiamento climatico: “Si, il clima repentino sicuramente influenza un avvicinamento ai centri urbani. Ma il fattore che più lo avvicina è la ricerca di cibo. Il cinghiale purtroppo è un'animale che mangia qualsiasi cosa – aggiunge l'esperto -, perché è onnivoro. E' molto opportunista, sa adattarsi bene. Per loro un campo coltivato o un cassonetto di immondizia non fa differenza. Anni fa l'immondizia era concentrata in precisi punti, dove c'erano di fatto i cassonetti. Oggi invece, con la raccolta differenziata, gli avanzi di cibo sono sparsi in più punti, attraendo i cinghiali”.

Una soluzione per limitare la popolazione, non condivisa da tutti, è quella della caccia: “E' giusto perché adesso ce ne sono veramente tanti. Ma non basta solo abbatterli. Bisognerebbe abbatterne tanti e bene. In Toscana se ne abbattono molti ma non bene. Se voglio fermare l'aumento di popolazione bisogna abbattere i sub-adulti e gli adulti, che sono quelli che si riproducono. Le femmine possono riprodursi anche più di un volta, arrivando a fare anche 5/6 esemplari per parto. Va migliorata la caccia, innanzitutto facendo prima un lavoro di censimento per sapere più o meno quanti esemplari di questo tipo ci sono”.

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