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Cronaca

Privatizzazione Ataf, Ceccobao "Renzi non dia colpe alla Regione"

Ieri sera dura presa di posizione dell'assessore regionale ai trasporti contro il sindaco di Firenze che sostiene da tempo le difficoltà del Comune dovute ai tagli imposti dal governo toscano

E' da qualche settimana che i due si punzecchiano a distanza e sempre a mezzo stampa. La mattina il sindaco di Firenze Matteo Renzi accusa la Regione di aver tagliato troppe risorse al Comune su Ataf e trasporto su gomma, la sera l'assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, gli risponde per le rime. E' andata così anche questa volta. Di mezzo c'è il bilancio, le difficoltà di Ataf e la conseguente privatizzazione, oggi più che mai ad una stretta finale. Renzi non perde occasione per citare e criticare i tagli al trasporto pubblico della Regione, con i quali Firenze dovrà fare i conti. Se parla della tassa di soggiorno, per esempio, diventa una misura tampone, studiata e presentata dal sindaco in parte per sostenere l'Ataf in tempi di magra. Stessi argomenti quando illustra l'imminente privatizzazione della società; le scelte della regione alla fine tornano sempre fuori.

CECCOBAO -  Ieri, dopo le notizie uscite sulla privatizzazione di Ataf, è arrivata la risposta dell'assessore regionale: "La scelta di privatizzare l'Ataf è una scelta legittima dei suoi proprietari. Ben venga, se c'è da recuperare efficienza nell'azienda, ma senza dare colpe alla Regione". L'assessore si inserisce direttamente nella notizia di questi giorni, balzata alla cronaca ad inizio settimana quando i sindaci soci, riuniti a Palazzo Vecchio, avrebbero optato per la privatizzazione del 100% del ramo servizi. Commenta, precisa, poi attacca a testa bassa: "Il ritornello della Regione che si accanisce con Firenze è falso, come ho già avuto modo di spiegare al sindaco Renzi", aggiunge Ceccobao. "Il gioco di scaricare le responsabilità sugli altri può portare benefici mediatici in un primo momento, ma non aiuta a governare una situazione difficile come viene descritta quella di Ataf".
L'assessore proprio non ci sta così la butta sui numeri, sulle cifre. Così comunica che per il 2011 la Regione ha destinato al trasporto dell'area metropolitana fiorentina circa 46 milioni di euro così suddivisi: 39 per i servizi minimi, 6,8 per la tramvia. Rispetto al 2010 il taglio si aggira attorno al 4%, una cifra, secondo l'assessore, che non giustifica la riduzione del 9% dei chilometri percorsi dal trasporto fiorentino. Ceccobao finisce rivolgendosi direttamente al sindaco: "Renzi sembra far riferimento soltanto ad alcuni dati, quelli che gli consentono di attaccare la Regione, omettendone altri. Non considera il milione di euro e mezzo in più frutto dell'accordo del 15 febbraio scorso che sarà destinato all'area metropolitana fiorentina, e soprattutto non considera che Firenze adesso ha anche una tramvia, che per l'esercizio è interamente sovvenzionata dalla Regione. D'altra parte è logico aspettarsi che, in un sistema di trasporto pubblico integrato, una volta entrata a regime la tramvia, le corse di autobus diminuiscano. Se questo non avviene e si decide di tenere i due servizi in contemporanea, non c'è da stupirsi se i costi aumentano".

MATTEI. Per adesso Renzi ha taciuto; se risponderà, lo farà nelle prossime ore. E' stato l'assessore alla mobilità Massimo Mattei a difendere le scelte dell'amministrazione e se possibile a rilanciare e rimandare la polemica al mittente: "gli effetti dei tagli al trasporto pubblico sono sotto gli occhi di tutti. Come è altrettanto chiaro il fatto le riduzioni delle risorse destinate a Firenze sono maggiori rispetto a quelle del resto della Regione". E qui inizia la solita battaglia sui numeri, tutta e sempre politica: se per Ceccobao i tagli tra il 2010 ed il 2011 si attestano nell'ordine del 4%, per Mattei si innalzano di quattro volte. "I tagli decisi dalla Regione Toscana sul trasporto - afferma l'assessore Mattei - a seguito della riduzione dei trasferimenti statali sono maggiori di quelli effettuati dalle altre regioni governate dal centrosinistra: in Emilia Romagna, per esempio, il taglio in questo settore è del 5%. Nella nostra regione invece è più del doppio: siamo infatti al 13%. Ma la percentuale è ancora più alta per Firenze, dove arriva addirittura al 16%".

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