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Cronaca

Contatti al corteo di Firenze, il ministro Piantedosi: “Manifestanti hanno provato a forzare cordone al consolato”

L’informativa alla Camera del titolare del Viminale

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Stamani il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha riportato alla Camera un’informativa sui fatti di Pisa e Firenze della scorsa settimana. In entrambe le città si sono infatti verificati contatti tra polizia e manifestanti pro Palestina. 

Quanto ricostruito a Firenze 
Il titolare del Viminale ha riportato come si sarebbe svolta la dinamica che ha portato ai contatti, su cui peraltro si stanno svolgendo accertamenti della procura e su cui si è sollevato un caso politico a livello nazionale.

“Al raggiungimento di piazza Ognissanti, i manifestanti hanno iniziato a dirigersi verso Lungarno Vespucci allo scopo di raggiungere il consolato generale americano, già oggetto di atto incendiario lo scorso 2 febbraio, tentando di forzare il cordone di sicurezza predisposto dell’obbiettivo sensibile e, in quanto tale, già presidiato da un contingente di militari”. 

Il ministro riporta quanto avvenuto negli scontri a Pisa 

“Nell’occasione i manifestanti hanno posto in essere ripetuti tentativi di sfondamento, respinti dal personale di polizia anche grazie a due squadre di rinforzo del reparto mobile. Sul posto è poi intervenuta un’ambulanza della Croce Rossa per prestare soccorso a una manifestante che è stata poi trasportata presso il Pronto Soccorso di Santa Maria Nuova per le cure del caso”.  “Dopo una lunga attività di mediazione i manifestanti si sono diretti in Piazza Ognissanti dove la manifestazione ha avuto termine” - ha chiarito il ministro. 

Dalle relazioni risulta inoltre che altre quattro persone si sono presentate nel pomeriggio allo stesso ospedale del centro storico dicendo di essere rimaste ferite nel corso della manifestazione.

A seguito dei fatti sono state denunciate in stato di libertà– a vario titolo - cinque maggiorenni per i reati di: violenza o minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento e deturpamento di cose altrui e mancato preavviso della manifestazione nei termini di legge.

Il ministro dell’Interno ha anche auspicato “che le manifestazioni si svolgano pacificamente e quando si giunge a un contatto fisico con dei minorenni è comunque una sconfitta”. 

“Crescente aggressività proiettata nei confronti delle forze dell'ordine”
"Quel che ha evidenza sul piano investigativo, è che, a seguito dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e della risposta israeliana, ha avuto luogo sull'intero territorio nazionale un'ampia e variegata mobilitazione filopalestinese, in molti casi promossa da sodalizi riconducibili all'area antagonista o in cui è stata rilevata una consistente partecipazione di attivisti di tale estrazione" ha spiegato il ministro Piantedosi.

"In questo ambito- ha aggiunto- è stato inoltre riscontrato un crescente fermento tra le componenti studentesche di area antagonista, impegnate non soltanto nelle consuete tematiche d'interesse, ma anche su altri versanti, tra i quali, appunto, la causa palestinese". Piantedosi prosegue: "Di recente l'attività di monitoraggio di tali dinamiche ha consentito di evidenziare un clima di crescente aggressività proiettata nei confronti delle Forze dell'ordine, sia proprio allo scopo di essere attrattiva nell'attuale scenario, che di provocare reazioni da parte di chi è deputato alla gestione dell'ordine pubblico, al fine di aumentare il livello di contrapposizione fra la 'piazza' e le istituzioni". 

"Nessun disegno del Governo per reprimere dissenso"
Piantedosi ha difeso le forze di polizia e l'Esecutivo respingendo "fermamente ogni suggestione che vi sia un disegno del governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico. Non vi è, e mai vi potrà essere, alcuna direttiva ministeriale in tal senso e, neanche, indicazioni volte a cambiare le regole operative di gestione dell'ordine pubblico". 

Per sabato gli studenti hanno annunciato una nuova manifestazione davanti al Consolato americano. 

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