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Sesto Sesto Fiorentino

Crisi, chiude la storica Bertocci: lavoratori in presidio

Presidio dei lavoratori della storica azienda sestese. Al presidio hanno partecipato anche il sindaco Gianni Gianassi e l'assessore comunale Drovandi

Stamani presidio dei lavoratori della Bertocci azienda storica sestese che produce accessori da bagno di fascia alta e che a fine mese chiuderà i cancelli per crisi conclamata. Una chiusura che metterà a casa e lascerà senza lavoro 39 lavoratori.

“ L'attività terminerà a fine mese – spiega Daniele Collini della segreteria della Fiom Cgil ai lavoratori presenti al presidio– il tribunale ha dato l'ok.  Lunedì prossimo saremo in Provincia al tavolo per capire quali ammortizzatori sociali e quali risorse economiche da distribuire per la tutela dei lavoratori”.

Un presidio che ha visto la partecipazione oltre che dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, anche il  sindaco di Sesto fiorentino Gianni Gianassi e l'assessore comunale allo sviluppo economico Roberto Drovandi.

“Ci sta a cuore il destino dei 39 lavoratori della Bertocci - spiega il Sindaco Gianassi - rimasti improvvisamente senza stipendio e senza ammortizzatori sociali e il futuro di una storica manifattura che ha ancora un mercato nazionale e internazionale. L’amministrazione comunale di Sesto Fiorentino farà tutto il possibile per risolvere anche questa crisi, a partire dal tavolo convocato per lunedì prossimo dalla Provincia di Firenze”.

Una storia quella della Bertocci, che risale al lontano 1929, una realtà importante non solo per la Piana, ma per l'intero economia toscana, basti pensare che la Bertocci ha fatto il corredo accessori bagno per la sede centrale del colosso americano General Electric e di molti altre industrie molto conosciute.

I lavoratori della Bertocci in presidio

La Fiom Firenze ci tiene ad evidenziare che la Bertocci non chiude perché non ha mercato in quanto “dispone ancora di un importante volume d’affari nei paesi emergenti, eppure nei mesi scorsi la direzione aziendale ha presentato domanda di concordato liquidatorio”.

“Ci ha colto di sorpresa – commenta Gianni Giogli un lavoratore – i rapporti sono stati sempre buoni, non abbiamo mai avuto problemi. Negli ultimi anni, però con la crisi non c'è stata mai chiarezza. Una chiusura cosi non ce l'aspettavamo”.

La speranza dei sindacati e dei lavoratori è ovviamente quello che qualche compratore si faccia avanti. Speranza condivisa anche dal sindaco Gianassi “Speriamo che qualche imprenditore si faccia avanti e valorizzi la professionalità dei lavoratori, ma intanto è importante che il tavolo provinciale garantisca agli stessi lavoratori i contributi spettanti e l’accesso agli ammortizzatori sociali individuati nella cassa integrazione straordinaria”.

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