Scandicci, bagno di folla per il vecchio municipio restaurato | FOTO
Da gennaio ci saranno trasferiti molti servizi comunali. Dai servizi educativi, all'ufficio Immigrati, all'istituzione Scandicci Cultura a tutti gli uffici del Centro risorse educative e didattiche al piano terra l'Urban Center
Questo pomeriggio bagno di folla per il vecchio municipio restaurato. Cittadini che dentro il vecchio palazzo comunale di Piazza Matteotti, poi adibito a biblioteca, ci sono cresciuti, hanno imparato a leggere e hanno trascorso la giovanezza.
La festa di fine lavori di restauro è iniziata alle 16, quando il sindaco Simone Gheri ha spiegato le funzioni che a breve saranno trasferite dentro il palazzo storico, o la “Fabbrica” come veniva definito nella delibera del 25 febbraio 1869 che ne fissava la costruzione.
In quella delibera si leggeva anche “ad uso di Ufizio comunale, delle scuole, e dei loro maestri”. Da gennaio i nuovi 'inquilini' saranno: i servizi educativi, l’ufficio Immigrati, l’istituzione Scandicci Cultura, tutti gli uffici del centro risorse educative e didattiche Cred, per adesso in affitto in una palazzina in via Rialdoli. Ed al piano terra l’Urban Center.
Un passerella di vetro e acciaio collega le due ali del palazzo. Un intervento di restauro che è costato 1.733.346,15 euro, finanziato per 220 mila euro con proventi da alienazioni, in parte con un contributo regionale del Piuss finalizzato alla realizzazione di un Urban center metropolitano, e per la somma restante con mezzi propri dell’Amministrazione.
Il "Comune vecchio", come lo chiamano gli scandiccesi, è stato costruito tra il 1869 e il 1870, e ospitava l’Ufizio comunale, le scuole maschili e femminili, i quartieri per il Maestro e per la Maestra ed un loggiato per le contrattazioni in occasioni di fiere e mercati.
La struttura fu sede del Comune inizialmente solo di Casellina e di Torri, e poi dal 1929 di Scandicci, fino ai primi anni '70, quando il Municipio fu spostato nell’attuale edificio in piazza della Resistenza.
Fino al 2009 fu utilizzato come Centro delle tradizioni popolari, Casa della Cultura e Biblioteca. Già un primo intervento di restauro fu eseguito nel 2003 in occasione dell’intervento di rinnovo di piazza Matteotti, quando l’edificio fu dipinto con l’attuale colorazione.
