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Scandicci Scandicci / Piazza della Resistenza

Corteo di auto dei lavoratori ex-Electrolux: "Siamo senza prospettiva"

L'iniziativa è nata al termine dell'assemblea. Nella mattina i lavoratori saranno in presidio di fronte al comune di Scandicci

Stamani corteo spontaneo dei lavoratori della ex-Electrolux che, terminata l'assemblea, hanno deciso di fare una sfilata con le auto fino alla piazza del Comune e organizzare un presidio silenzioso per protestare per la situazione dei 172 operai che, secondo le ultime indiscrezioni, non rientrerebbero nella cassa integrazione.

Gli operai, circa 200: "Non ci muoveremo di qui finché il sindaco Simone Gheri non ci avrà ricevuti, perché ci sentiamo completamente abbandonati al nostro destino. Siamo relegati nel dimenticatoio. La fine di questa vicenda non può essere pagata solo da noi lavoratori". "Siamo senza prospettiva - hanno aggiunto gli operai - senza futuro e senza cassa integrazione, che non riceviamo da febbraio. E' l'ennesima beffa".

Soldiarietà ai lavoratori ed appello alle istituzioni locali ed in particolar modo al governatore della Toscana Enrico Rossi arriva anche da Alessandro Beccastrini, segretario della Fim CISL Firenze Prato che sottolinea come la stessa "Regione Toscana  come in tante altre grandi crisi che non ha risolto si era presa degli impengni anche alla presenza del Presidente che era venuto davanti alla fabbrica. Ora su questi impegni abbiamo bisogno di risposte a partire dall'incontro fissato in regione con l'assessore Simoncini per il 15 luglio".

Ai lavoratori è arrivata anche la solidarietà dei consiglieri di Più Toscana e Più Scandicci, ma nello stesso tempo anche la conferma del pieno impegno di Palazzo Strozzi Sacrati con le parole proprio del presidente Rossi. "L’impegno della Regione per reindustrializzazione della ex Electrolux di Scandicci è stato pieno e costante, in sintonia con le istituzioni e i sindacati. Credo si debba però parlare chiaro: non è stata la Regione a individuare l’imprenditore che ha dato vita a Isi e che poi ha portato la società al fallimento. Quella scelta era stata frutto di un accordo, siglato al ministero, fra Electrolux e organizzazioni sindacali. Un accordo nel quale la Regione era assente. Ciò non toglie che, una volta fallito quel progetto, ci siamo impegnati nella ricerca di nuovi investitori".

"Non ci arrenderemo - spiega Franco Nigi della Fiom CGIL - vogliamo delle risposte. Siamo solo noi a pagare il prezzo più alto non ci stiamo più. Ognuno si prenda le responsabilità che ha e ci faccia i conti".

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