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Protesta contro limitazioni e cordone in Santo Spirito: balli e musica sul sagrato / VIDEO

La vicesindaca: "Vi ricordate come era la situazione prima?"

Ieri sera si è svolta una jam session contro le limitazioni imposte per trascorrere le serate davanti alla basilica di Santo Spirito. Una protesta pacifica, partita dal passaparola e poi organizzata su Telegram, per contestare l’ordinanza del sindaco Dario Nardella che ha vietato la sosta sugli scalini antistanti il luogo di culto nonché il consumo di cibo e bevande sul sagrato dove centinaia di giovani erano soliti intrattenersi nella notti fiorentine sebbene creassero anche disagi. Disagi alla quiete pubblica a cui si sono però sommati episodi al limite, per cui il Comune è intervenuto più volte, arrivando nei giorni scorsi a piazzare un lungo cordone perimetrale sostenuto da blocchi di calcestruzzo per tenere fuori la movida dalle gradinate. Sistema criticatissimo, in particolare da Sinistra Progetto Comune, anche se va precisato come la struttura sia removibile e non fissa. 

Ieri non è mancato chi è arrivato in piazza con sottobraccio un water per protestare anche contro la tariffa di 1 euro per l’ingresso nel bagno pubblico, infatti molti dei presenti ritengono che i servizi igienici debbano essere gratuiti così da risolvere l’annoso problema del degrado della zona legato a quanti nel corso della notte orinano nelle stradine intorno alla piazza. 

L’amministrazione comunale tira dritto. Infatti, alla vigilia della protesta pacifica, la vicesindaca Bettini ha ricordato come fosse la situazione pre-cordone: “L’intervento in piazza Santo Spirito è un provvedimento urgente per una problematica fuori controllo. Ce le ricordiamo le immagini dei portoni imbrattati, dei bivacchi, del sagrato usato come pattumiera, di chi orinava sulla Basilica? Ecco, pensiamoci bene. Questo intervento vuole essere una prima risposta, per arginare tutto questo, una soluzione temporanea per dare un segnale tangibile di rispetto verso uno dei monumenti più importanti del Rinascimento e un luogo di culto. Ci sono stati comportamenti inaccettabili, da parte di pochi, certo, ma che abbiamo condannato con forza e che ci hanno portato a lavorare su più fronti per la tutela di questa parte importante e delicata di città. Un insieme di azioni, risultato di un ampio lavoro di confronto con la cittadinanza e la Soprintendenza, di concerto con la Prefettura. La cordonatura prevede basamenti in calcestruzzo, non fissati a terra, proprio per non compromettere il sagrato, di grandi dimensioni, dato il mancato radicamento, e ben visibili, quindi di colore scuro, per ragioni di sicurezza. Si tratta di un punto di equilibrio tra una situazione ormai diventata intollerabile e proposte ancora più impattanti che arrivavano da alcuni comitati, come la cancellata. I lavori si stanno concludendo, l’installazione non stabile sul terreno ci consente di valutare anche in seguito correttivi e migliorie da un punto di vista estetico, su questo siamo aperti al confronto. Il tema principale resta uno, ovvero portare rispetto a questo luogo. È una sfida che riguarda tutti, non soltanto noi come amministrazione che cerchiamo di fare la nostra parte ma la comunità tutta che, lo sappiamo, in maggioranza è fatta di persone che questa piazza vogliono viverla correttamente e in modo sano. Per questo è fondamentale e indispensabile che si riaffermi da parte di tutti una cultura del rispetto delle regole di convivenza civile”.

 
 

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