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Volley femminile, un anno dopo la Savino Del Bene Scandicci è ancora regina: in bacheca anche la Coppa Cev

Bastano due set alla squadra di Massimo Barbolini per sollevare il secondo trofeo europeo in due anni. E' la vittoria di un gruppo cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni, di un allenatore al quarto centro personale nella competizione e di una società abilissima nella programmazione. All'orizzonte ora il sogno scudetto

Adesso si può dire: la Savino Del Bene Scandicci ha davvero iniziato a prenderci gusto. Soltanto un anno dopo aver alzato il primo trofeo dalla sua fondazione, la Challenge Cup, la squadra di Massimo Barbolini e di patron Nocentini ha centrato un bis da favola, mettendo in bacheca, in un Palazzo Wanny entusiasta e che presentava solo qualche piccolo spazio libero, la Coppa Cev, vale a dire la seconda competizione europea per ordine di importanza. 

Un successo dunque straordinario, i cui meriti vanno suddivisi equamente: da un gruppo di giocatrici che ha saputo essere unito superando tutte le difficoltà che certamente non sono mancate (Coppa Italia docet), a un allenatore che si è dimostrato ancora una volta infallibile in campo europeo (è il suo quarto successo personale in questo torneo) e a una società che ha saputo, anno dopo anno, programmare bene e migliorarsi. E i risultati, alla luce di quanto descritto, non possono che essere la diretta conseguenza di questo. 

Per la cronaca, anche la finale di ritorno ha sorriso alle biancoblu, che senza troppi complimenti hanno chiuso la pratica già nei primi due set dopo il 3-1 rifilato all'andata e battuto con il massimo scarto l'Alba Blaj, che non ha potuto far altro che limitarsi al ruolo di sparring partner (25-18, 25-12 e 25-11 sono dei parziali eloquenti) .

All'orizzonte ora c'è il sogno scudetto, con i playoff che scatteranno già il prossimo fine settimana. Con questo entusiasmo e questo rendimento nulla è precluso, nemmeno il sogno di strappare la corona tricolore a Conegliano.

LE CIFRE - La differenza, netta sin dall'inizio, tra le due squadre, si è vista in particolar modo in attacco, dove Scandicci è stata pressoché perfetta. Spiccano le percentuali (61 vs 36%) ma anche il fatto di non aver commesso nemmeno un errore contro gli 8 delle avversarie.

Non c'è partita nemmeno al servizio (7 aces a 2), mentre maggiore equilibrio in ricezione (45 vs 40%) e a muro (4 vs 2).

Mattatrice della finale nonchè dell'intera competizione Ekaterina Antropova, capace di mettere a segno 20 punti di cui 4 in battuta e 1 a muro con il 62% d'attacco. 

LA PARTITA - L'atmosfera è a dir poco elettrica e la Savino Del Bene cerca subito di sfruttarla, andando a bersaglio con Pietrini, che apre le marcature con un ace, Zhu Ting e Belien (3-0). Ljubicic tenta di spezzare il ritmo chiamando time out, ma Dimitrova spara out alla ripresa del gioco ed è 6-2. Bella giocata di Yao Di sotto rete per il 7-2, poi le biancoblù raggiungono il massimo vantaggio con Pietrini (12-6). Sembra tutto facile ma l'Alba Blaj inizia ad alzare la guardia in difesa e a contrattaccare in modo efficace. Ne consegue che il vantaggio si riduce con il colpo di Axinte (14-11). Time out anche per Barbolini ma nulla scalfisce la determinazione delle scandiccesi, che con Pietrini e Antropova trovano il break che di fatto toglie all'avversario ogni possibilità, seppur remota, di rientrare nel match (21-14). Sette palle set con Antropova (24-17), quest'ultima sfrutta la seconda chiudendo con un murone. 25-18 e meta ad un passo. 

Barbolini ordina di continuare a spingere per chiudere senza fronzoli ogni tipo di discorso. Antropova è a dir poco devastante e fa volare Scandicci sull'8-1. Fisiologica qualche pausa, della quale prova ad approfittarne Mirkovic, che va a segno in battuta ed in attacco (11-7). Non si fa però fatica a riprendere il ritmo: Zhu fa il bello e il cattivo tempo (15-8) e Cirkovic manda fuori (24-12). La chiusura è affidata all'ace della campionessa cinese: il secondo set chiude con un altisonante 25-12 e può dare il via ai festeggiamenti. 

Occorre riporli nel cassetto almeno momentaneamente perché c'è un terzo set da onorare e possibilmente vincere. Il tecnico modenese inizialmente non apporta modifiche allo schieramento in campo e così Antropova e Zhu martellano a ripetizione non concedendo proprio nulla alle rumene (16-5). Solo allora vengono inseriti elementi del calibro di Sorokaite, Angeloni, Merlo e Alberti, ma nulla cambia: proprio Alberti mette giù il 25-11 e il cappotto è servito.

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