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Volley A1 femminile, anche la Savino Del Bene Scandicci piange Ituma. Paoletti: "Era una predestinata già a 14 anni"

Il direttore sportivo della squadra che ha appena vinto la Coppa Cev e spera di sgambettare Conegliano nella corsa playoff ricorda in un'intervista al Corriere Fiorentino la giovanissima atleta della Igor Novara scomparsa ad Istanbul due giorni fa

La Savino Del Bene Scandicci è entrata nella storia non più tardi di tre giorni fa, aggiudicandosi in un PalaWanny carico di felicità ed entusiasmo la Coppa Cev, secondo trofeo europeo consecutivo dopo la Challenge conquistata lo scorso anno e si appresta domani a scendere in campo in gara uno dei quarti di finale dei playoff scudetto contro quella Bergamo capace di estrometterla incredibilmente dalla Coppa Italia. 

Tuttavia i festeggiamenti non sono durati molto: la tragedia di Istanbul, vale a dire la prematura scomparsa di Julia Ituma, giocatrice diciottenne della Igor Novara, ha scovolto tutto il mondo della pallavolo e dello sport in generale.

Non poteva tuttavia non restarne colpito anche Francesco Paoletti, direttore sportivo della società di patron Nocentin che, oltre ad averla messa sotto contratto nelle stagioni precedenti, conosceva Julia da parecchi anni e in un intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, ha voluto esprimere il suo ricordo verso una ragazza che ci ha lasciato davvero troppo presto.

La tristezza è subito evidente nelle sue parole: "Proprio ieri (mercoledì ndr) a Firenze abbiamo vinto la Coppa Cev, pensavamo che questa potesse essere una giornata di festa e invece ci ritroviamo a piangere una ragazza di appena 18 anni". 

Eppure la stoffa l'aveva già da tempo: "Mi ricordo come fosse adesso la prima volta che la vidi giocare all’oratorio San Filippo Neri di Milano. Lei aveva circa 14 anni, ma non ci voleva un genio per capire che era una predestinata". 

Il dirigente prosegue con una descrizione sul piano caratteriale: "Introversa, senz’altro. Ma anche determinatissima a fare strada nella pallavolo. L’estate scorsa, dopo tanti successi nelle giovanili, mi manifestò la volontà di cominciare a fare esperienza con le grandi e così decidemmo di mandarla in prestito alla Igor Novara. Non vedeva l’ora di dimostrare di poterci stare in serie A, invece adesso ci ritroviamo a parlare di una tragedia immane. Siamo devastati dal dolore. Quello che è accaduto è stato un fulmine a ciel sereno". 

Un paragone, forse scomodo, con Paola Egonu: "Il ruolo è quello, La potenza pure. Julia aveva una fisicità fuori dal comune, esattamente come Paola e anche per questo hanno sempre giocato come opposte. Eppoi avevano entrambe giocato col Club Italia: direi che il paragone regge eccome, anche perché Ituma aveva tutte le carte in regola per puntare in alto. Certo, io sono di parte: Julia fu una delle primissime operazioni che feci come ds di Scandicci". 

Il futuro non poteva che essere dalla sua parte: "Il Club Italia è il progetto tecnico della Federazione che consente alle nostre migliori atlete di crescere e fare esperienza. Ituma però aveva già fatto anche lo scalino successivo, giocando per il Volleyrò Casal de Pazzi a Roma, il club più importante in assoluto a livello giovanile. Lì ha giocato e vinto con Under 14, Under 16 e Under 18 e soprattutto era maturata a livello fisico e caratteriale. Quest’anno a Novara l’avrebbe ulteriormente completata e di certo l’estate prossima avremmo fatto un pensierino all’ipotesi di farla giocare con noi. Già un anno fa avremmo voluto aggregarla alla squadra almeno per la prima fase di preparazione, ma i suoi impegni con le Nazionali giovanili ce lo impedirono. Di lei mi resterà nel cuore l’abbraccio che ci demmo dopo la partita tra Novara e il Bisonte giocata al PalaWanny di Firenze e quelle formidabili schiacciate all’oratorio: immagini di una ragazza perbene e un talento straordinario". 

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