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Stadio, Commisso richiama l'architetto Casamonti: ipotesi restyling "soft" del Franchi

Il patron viola tornerà in Italia domenica prossima. Prima il Bologna, poi la questione stadio

La Mercafir costa troppo (22 milioni il valore dell’area secondo la perizia pubblicata due settimane fa) e l'ipotesi Campi Bisenzio non convince fino in fondo, specialmente per l'incognita infrastrutture. Per questo motivo, in attesa del bando di gara che Palazzo Vecchio pubblicherà tra poche settimane, la Fiorentina starebbe ripensando alla possibilità di ristrutturare l'Artemio Franchi. Il rumour sta accendendo le discussioni dei tifosi, divisi tra tradizionalisti  - il “partito di Campo di Marte” – e modernisti, fautori del nuovo stadio, di proprietà della società, in grado di superare i lacci e lacciuoli del famigerato Fair Play Finanziario.

E per lo stesso motivo, dopo la partita di Bologna, il presidente Rocco Commisso (che arriverà in Italia domenica 5 gennaio) e i suoi collaboratori torneranno a lavorare sullo stadio. L'architetto Marco Casamonti sarebbe già stato informato per un nuovo progetto di restyling, da presentare al soprintendente Andrea Pessina. Le indicazioni di quest'ultimo sono state chiare: le curve non si possono abbattere. Arduo dunque il compito dell'architetto: conservare ma al contempo rivoluzionare il monumento di Pier Luigi Nervi, mediando tra esigenze stilistiche e necessità ben più veniali. Come ad esempio, quella di ricavare spazi commerciali “adeguati”. Le nuove curve a ridosso del campo, in un’eventuale ipotesi di ristrutturazione più soft, lascerebbero infatti ben poco spazio a negozi, ristoranti, alberghi.  

Secondo una parta dei tifosi, peraltro, il “ritorno di fiamma” per il Franchi da parte di Commisso rappresenterebbe una “mossa politica” del patron viola nei confronti del Comune e delle forze politiche locali. Un tentativo per condurre la partita “col boccino in mano” o, forse, per dare una sforbiciata ai tempi e ai costi di Novoli. Eppure, il principio del “fast, fast, fast” lanciato da Commisso potrebbe anche portare a pensare a un ritorno al Franchi come soluzione necessaria, visto che sulla Mercafir c’è sempre l’incognita dello spostamento del mercato prima di poter iniziare a costurire il nuovo stadio. E a Campi non si saprebbe come far raggiungere il nuovo stadio a decine di migliaia di tifosi, in una zona di fatto “vergine” quanto a parcheggi e infrastrutture di servizio.

Per sciogliere tutti i nodi di questa intricata vicenda, dunque, bisognerà necessariamente attendere. Sperando  che la questione stadio non distragga eccessivamente la Fiorentina dalle vicende del campo. La classifica, d'altronde, non lo consente. E, di questi tempi, col Bologna non sarà certo una passeggiata.

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