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Fiorentina, Prandelli: "Commisso era giustamente arrabbiato. In campo con orgoglio e cattiveria"

L'allenatore dei viola ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara del turno infrasettimanale contro la Roma, in programma domani sera al Franchi

Momento non semplice per la Fiorentina, reduce dall'ennesima sconfitta in trasferta dopo aver perso contro l'Udinese nello scorso turno di campionato. Il calendario offre ai viola la possibilità di cercare immediato riscatto nel turno infrasettimanale valevole per la 25ª giornata di Serie A.

Alla vigilia dell'impegno con i giallorossi, in programma mercoledì sera alle 20:45, l'allenatore dei viola Cesare Prandelli ha parlato nella consueta conferenza stampa pre-partita, commentando le sensazioni provate dalla squadra dopo il ko di Udine: "Nel calcio ogni tre giorni ci sono momenti in cui si passa da situazioni paradossali alla rinascita. La difficoltà in questo momento è che siamo al centro delle critiche, calcisticamente ci sta, ma la società sta investendo e programmando. Non c'entra nulla, c'entriamo noi. Affrontiamo la Roma, una grande squadra ma non dobbiamo andare in campo pensando di essere la vittima predestinata. Dobbiamo avere la consapevolezza della difficoltà ma anche di tirar fuori tutta la nostra rabbia perché anche i giocatori seguono ciò che succede fuori. Se abbiamo orgoglio e cattiveria dobbiamo metterli in campo".

Al tecnico sono stati chiesti quali sono gli errori da non commettere per non incappare in altri scivoloni: "Gli errori abbiamo fatti nelle ultime trasferte da cui potevamo tornare con più punti. Inconsciamente pensiamo di avere la possibilità di vincere la partita, abbassiamo la tensione in fase di non possesso, invece dobbiamo lottare fino alla fine su ogni pallone. Lo sto dicendo da mesi, questa è la nostra realtà, possiamo uscirne e dobbiamo farlo insieme, convinti di poter rispondere alle difficoltà".

Prandelli ha risposto anche su alcune situazioni abbastanza spinose come il mancato impiego di Callejón e l'esclusione di Amrabat contro i friulani: "Callejón può diventare una risorsa. Lui è positivo in tutto, la squadra è strutturata in un certo modo. Stiamo lavorando per essere pronti al momento in cui potremo inserirlo. Amrabat in panchina? Mi auguro che domani possa dimostrare la voglia di essere integrato in una squadra. Mi auguro che possa giocare più veloce e più in verticale. Dipenderà molto da lui. Io non ho nessun tipo di problema. Quando si va in panchina ci sono dei motivi, se uno ha carattere e personalità lo dimostra in campo".

In molti si sono interrogati su che Fiorentina sarà contro i giallorossi, se impaurita o con voglia di reagire: "C'è molto rispetto ma non paura. Le partite vanno giocate dal primo all'ultimo minuto. Abbiamo visto che anche le grandi squadre possono perdere punti per tanti motivi, dobbiamo arrivare domani consapevoli di poter fare una grande partita. Io sono convinto che possiamo farla, vuoi perché veniamo da una sconfitta, vuoi perché siamo in una posizione delicata. Vorrei giocarmi la partita rischiando anziché speculare. In questo momento abbiamo bisogno di fare risultato e questo arriva se arrivi spesso nell'area avversaria e crei pericoli agli avversari".

Diversi cronisti hanno chiesto al tecnico cosa si sia detto con il presidente Commisso: "Ci siamo sentiti, era molto arrabbiato giustamente. Crede nel progetto, ci siamo detti le cose che si dicono un presidente e un allenatore. Abbiamo condiviso certi aspetti, siamo concordi che questa squadra debba dare di più. Viene dall'altro capo del mondo, vuole investire soldi facendo diventare grande questa squadra e questa città, per questo resta deluso. Spesso nelle difficoltà nascono grandi progetti, è arrabbiato ma non ha perso l'entusiasmo".

Su quale sia il metodo per uscire da questa fase complicata, il mister dei viola ha risposto: "In questo momento credo che sia la squadra stessa a dover uscire da questa situazione. Abbiamo passato tante ore assieme, parlando di tanti argomenti, abbiamo cercato di stimolarli, ho a che fare con delle persone serie. Sono consapevoli di dover dare di più. Sono convinto che l'aspetto umano possa prevalere su quello tecnico e tattico, poi il direttore a caldo ha detto quelle cose, ci sta, era arrabbiato ancora oggi. La negatività ci sta ma bisogna voltare pagina, ci vuole più serenità anche da parte della stampa. Questa non è una situazione nuova, sono due o tre anni che si va avanti con i problemi. Bisogna cambiare qualcosa nella programmazione, pensando di fare una grande squadra. Dobbiamo fare risultati, ci servono punti".

L'allenatore dei gigliati è tornato anche sulla partita persa a Udine: "Contro l'Udinese erano loro ad attenderci. Si chiudono e ripartono, tante partite le hanno vinte così. Hanno fatto soffrire anche l'Inter. Nell'ultimo quarto d'ora dovevamo percepire i rischi che correvamo in contropiede, dovevamo mantentere alta l'attenzione e portare a casa un punto. Ci abbiamo provato ma senza spazi e senza guizzi individuali diventa complicato. La partita domani la farà la Roma, non saremo presuntuosi. Non dovremo dare spazi e ci vorrà cattiveria agonistica per provare a fargli male".

Su Prandelli sono piovute critiche per l'inserimento di Montiel soltanto nei minuti di recupero nel match con l'Udinese e per la fascia da capitano data a Milenkovic dopo l'uscita di Pezzella: "Rispetto le opinioni altrui - ha detto - e continuerò a rispettare opinioni e opinionisti. Io non rispondo a nessuno. Montiel avrebbe voluto giocare anche 30 secondi. In quei 3-4 minuti ho pensato che potesse darci qualcosa, quindi ho messo in campo lui anche se mancava proprio. Abbiamo preso gol mentre facevamo i cambi. Ognuno ha le proprie idee, le critiche ci stanno sui cambi, anche se arrivano da amici, le persone che ti stimano dovrebbero avere più sensibilità quando sei su una panchina così importante hai grande responsabilità. Rimangono persone che stimo a livello umano e professionale".

Prandelli ha parlato delle difficoltà che può creare la Roma alla Fiorentina: "C'è un allenatore che zitto zitto e con decisioni talvolta impopolari va avanti per la propria strada. Ha iniziato con un'idea di calcio, l'ha modificata e ha disegnato l'aspetto tecnico e tattico sulle caratteristiche dei giocatori. Li mette in campo in maniera precisa, hanno corsa e gamba. Dobbiamo pensare ad essere compatti, se perderemo le distanze tra i reparti possiamo soffrire. Sono propositivi, ma proprio per questo quando riconquisti palla possono avere anche loro dei problemi". 

A chi gli chiede di Kokorin titolare, infine, l'allenatore viola risponde: "Integrare un giocatore che arriva da un campionato completamente diverso richiede tempo. Platini ci ha messo 6 mesi per capire il calcio italiano, bisogna dargli tempo. Ha indiscusse qualità tecniche ma bisogna dargli tempo, ora dobbiamo essere solidi e compatti e non mettere fretta a nessuno".

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