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Fiorentina, Prandelli: "Contro il Benevento dati imbarazzanti. Dobbiamo aggredire la paura"

L'allenatore dei gigliati ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita del quarto turno di Coppa Italia sul campo dell'Udinese

Reduce dalla brutta sconfitta interna in campionato con il Benevento, la Fiorentina guarda al prossimo impegno, in programma mercoledì pomeriggio alle 17:30 alla Dacia Arena contro l'Udinese. La partita valevole per il quarto turno di Coppa Italia è stata introdotta in conferenza stampa dal tecnico viola Cesare Prandelli, che sperava sicuramente in un debutto migliore rispetto a quello vissuto domenica.

L'analisi del tecnico è partita proprio dal momento negativo vissuto dai suoi, con i giornalisti che gli hanno chiesto se il clima non gli ricordi la stagione 2006-07, in cui i viola subirono una penalizzazione di 15 punti a causa del coinvolgimento nell'inchiesta Calciopoli. "In quel momento avevamo il i nostri tifosi con noi, non eravamo soli, altrimenti non ce l’avremmo fatta. Oggi siamo costretti a giocare senza pubblico. Scelgo i giocatori che non hanno paura ma che vogliono affrontarla. Dobbiamo essere gruppo, essere squadra, pressare e correre di più. I dati contro il Benevento sono stati imbarazzanti" ha detto senza usare mezzi termini il nuovo allenatore viola.

Anche contro il Benevento, Vlahovic e compagni hanno faticato a buttarla dentro: "Dusan ha corso con buona intensità, ma tutta la manovra deve essere più avvolgente, gli attaccanti devono avere più possibilità. Stiamo mancando soprattutto in questo ora. Domani contro l'Udinese abbiamo un’opportunità importante: la squadra deve avere un atteggiamento propositivo e battagliero".

A detta di qualcuno il calendario non gioca a favore dei viola (dopo i friulani ci saranno Milan, Genoa, Atalanta e Sassuolo, ndr), ma Prandelli preferisce vivere alla giornata per il momento: "Dobbiamo pensare una gara alla volta. Domani abbiamo il dovere di provare a passare il turno perché per noi è importane, così come la prestazione. Dobbiamo giocare una partita vera, poi da giovedì penseremo alle altre gare".

Prandelli ha parlato della prestazione di domenica anche con il presidente Rocco Commisso: "Il presidente è stato chiaro come al solito: dobbiamo tirare fuori la grinta e spetta a me dare questo input. Mi rifiuto di pensare siano diventati d’un tratto giocatori senza grinta. Senza la grinta non si va da nessuna parte e quella di domani è una partita molto importante. Credo sia meglio giocare subito. Ora ci vogliono poche chiacchiere. Voglio capire se i ragazzi hanno recepito il messaggio, se hanno la personalità di affrontare le pressioni. La paura va affrontata a viso aperto e in tal senso la partita di domani può aiutarci".

In momenti di difficoltà come questo può essere determinante l'aiuto degli uomini di maggiore esperienza: "Nei momenti di difficoltà si vedono gli uomini, poi il calciatore. Se ho a disposizione uomini veri non sbaglieremo più le partite sul profilo temperamentale. Avessimo 5 o 6 Pezzella in più saremmo già in grado di lottare per la Champions League.Dobbiamo aggredire la paura, non subirla. Dobbiamo voltare pagina, non ci sono più scuse. L'Udinese? È una squadra temibile, molto forte fisicamente".

A chi insiste nel paragonare la difficoltà di questa stagione a quelle dell'annata 2006-07, il tecnico viola risponde lapidario: "Quella stagione fu affrontata dopo un anno di lavoro insieme, non una settimana come adesso. Da allora sono cambiate tante cose, è tutto più complicato. Toglietevi dalla testa il calcio spettacolo: qui bisogna reggere la paura. Quando arriveranno i punti daremo spazio anche alla qualità. In questo momento abbiamo qualità nei singoli ma non collettivamente. Forse più di qualcuno ha valutato la squadra con aspettative troppo alte rispetto al suo reale valore. Ora la priorità è formare un gruppo che sia squadra, il senso di appartenenza si crea solo vivendo la città e in questo momento i giocatori stanno solo a casa o al centro sportivo".

Infine il punto sui calciatori a disposizione per la trasferta friulana a cui non prenderà parte Ribéry, uscito malconcio dalla sfida con i sanniti ma fortunatamente fermato da un infortunio meno grave di quanto non si fosse pensato inizialmente: "In quattro non verranno a Udine: Ribéry, Bonaventura, Callejon e Venuti. Proveremo a recuperarli per la trasferta di San Siro contro il Milan".
 

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