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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Stadio alla Mercafir: ai Della Valle non piace e spingono per la Cittadella

Il sindaco Renzi riguardo lo stadio alla Mercafir: "I rapporti con Diego e Andrea Della Valle sono ottimi, credo che non ci sia bisogno di spendere ulteriori parole su questo"

“In teoria la prima pietra del nuovo stadio potrebbe essere posata entro il 2012”. Così parlò nel gennaio scorso il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Variante urbanistica approvata, project financing elaborato. Inoltre nel corso della prossima settimana approderà nel Cda della Mercafir il progetto che muterà profondamente il volto dell’area mercatale, che sarà razionalizzato e quindi raccolto. Il tutto per far posto al bestione da 40mila posti che dovrebbe far da guscio alle partite casalinghe della Fiorentina. Eppure a Novoli non c’è aria di lavori ne fermento. Perché? Facile, manca l’ingrediente principale: la Fiorentina. O meglio il sì dei Della Valle. Palazzo Vecchio infatti è nel bel mezzo di questo impasse. Ha il terreno e su quel pezzo di terra ha elaborato un progetto. Ma ai fratelli marchigiani la soluzione scelta ed adottata dall’amministrazione piace poco. Forse affatto: troppo piccoli i 36 ettari della Mercafir per contenere la ‘Cittadella’.

IL NO DEI DELLA VALLE – Il nodo è tutto qui. La proprietà della Viola non si rassegna: lo spazio per fare la cittadella è essenziale. Quindi tendono a scartare qualsiasi soluzione di mezzo, in questo caso il compromesso offerto dall’amministrazione fiorentina. “La proposta della Fiorentina – ha sottolineato Paolo Panerai, consigliere d'amministrazione della Acf Fiorentina – è sempre stata quella di un sistema, e non semplicemente di uno stadio: dipende da cosa vorrà fare il sindaco Renzi”.

CITTADELLA O NIENTE? – “Se Renzi – ha continuato il consigliere – rimane a Firenze come sindaco, perché rimane come sindaco ancora per due anni, credo che fra i vari impegni che ha assunto ci sia anche quello che riguarda non semplicemente lo stadio, ma il sistema che era stato annunciato da Diego Della Valle molti anni fa di una Cittadella Viola: non semplicemente lo stadio, ma molte altre cose intorno allo stadio che diventino anche polo di attrazione per i turisti, i cinesi in particolare, e che facciano la differenza poi sul piano dei ricavi, perché la Fiorentina possa pareggiare i conti o avvicinarsi alle disponibilità economiche che hanno le altre grandi squadre, avendo noi meno ricavi dai diritti televisivi”.

Parole nette arrivate poche ore dopo quelle del patron della Fiorentina, Andrea Della Valle, che subito dopo la sconfitta al ballottaggio ha voluto mandare a Renzi un messaggio chiarissimo: “Ora da sindaco di Firenze Renzi avrà più tempo per parlare con noi del nuovo stadio anche se la strada è ancora molto lunga. Comunque ricominceremo a parlarne con lui”.

RENZI – Ma se la stessa filosofia del progetto è stata messa in discussione da Panerai, se Andrea Della Valle ha parlato di un percorso molto lungo (facendo capire che di contatti concreti non ce ne sarebbero stati), il sindaco non si è scomposto più di tanto: “I rapporti con Diego e Andrea Della Valle sono ottimi; credo che non ci sia bisogno di spendere ulteriori parole su questo”. Sta di fatto che il Renzi pensiero non è in sintonia con quello dei Della Valle. Intanto la situazione ristagna. Ma senza strappi.
 

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