rotate-mobile
Sport Sesto Fiorentino

E' morto il 'citi' Alfredo Martini, il 'babbo' del ciclismo italiano

Martini si é spento nella sua casa di Sesto. Ha corso con Coppi e Bartali, da ct ha vinto sei titoli mondiali. "Ai miei nipoti ho sempre suggerito di fare la cosa che più gli garba. E solo così la vita vola via, libera e leggera, come la via. In un soffio"

“Non pensavo di vivere così a lungo, anche se non mi sono mai posto traguardi particolari. Alfredo Binda (ciclista degli anni 20 e 30, uno dei più grandi di sempre, ndr) diceva che la vita a 20 anni è un dono, a 60 una difesa, a 70 una conquista. Mi permetto di aggiungere che, dai 90 anni in poi, il regalo più bello è ogni giorno in più che passa. Non ho ricette speciali per la salute né per la longevità. Però penso che avere sempre davanti un traguardo, nella vita, aiuti. Ai miei nipoti ho sempre suggerito di fare la cosa che più gli garba. E solo così la vita vola via, libera e leggera, come la via. In un soffio”. Da la “La Vita è una ruota”.

Alfredo Martini, nato a Firenze il 18 febbraio del 1921, per tutti il ct, si è spento all’età di 93 anni (compiuti lo scorso febbraio) nella sua casa di Sesto Fiorentino. Per tutti è stato il ‘citi’, il ‘babbo’ del ciclismo italiano. Da grande gregario ha pedalata a fianco del Mito, vicino a Coppi e Bartali. In carriera ha vinto il Giro dell'Appennino nel 1947, il Giro del Piemonte nel 1950, una tappa al Giro d'Italia del 1950, anno in cui si piazzò terzo in classifica generale dietro Koblet e Bartali: in quell' anno vestì la maglia rosa per una tappa. Ha vinto anche una tappa al Tour de Suisse 1951, concluso al terzo posto dietro a Kubler e Koblet.
Immenso invece nella sua ultraventennale vita da tecnico azzurro. Il Giro che ricordava con più emozione è quello del ‘46. “Parigi era bombardata, il Tour non si fece e allora tutti vennero in Italia – aveva ricordato in occasione del suoi 90 anni –. C'era la questione di Trieste, ma Torriani e Cougnet vollero far passare lo stesso il Giro li' e gli americani la considerarono una provocazione. A Pieris lanciarono fiori e sassi e molti corridori si ferirono, dopo ci furono sparatorie con i soldati di Tito e il gruppo si fermò, ma Torriani ne convinse 17, uno per squadra, a proseguire e a Trieste fu un trionfo. Anche se poi il Giro venne sospeso un giorno”.

SESTO FIORENTINO: ADDIO AL CT PIU' AMATO

Altri tempi che Alfredo si è portato sempre con sé. Da direttore sportivo e tanti chilometri nelle gambe da atleta: Alfredo Martini ha lasciato il segno ovunque. Nei ventitré anni in cui è stato nell’ammiraglia da ct (dal 1975 al 1997), ha portato al successo mondiale sei atleti: Francesco Moser nel 1977 a San Cristobal (Venezuela), Giuseppe Saronni nel 1982 a Goodwood (Gran Bretagna), Moreno Argentin nel 1986 a Colorado Springs (Stati Uniti), Maurizio Fondriest nel 1988 a Renaix (Belgio), Gianni Bugno nel 1991 a Stoccarda (Germania) e nel 1992 a Benidorm (Spagna).

Fiorentino, in quasi un quarto di secolo solo sei volte una maglia azzurra non è salita sul podio mondiale e oltre ai sei ori, Martini ha portato all'Italia 7 argenti (Moser 1976 Ostuni, Moser 1978 Nurburgring, G.B. Baronchelli 1980 Sallanches, Saronni 1981 Praga, Claudio Corti 1984 Barcellona, Argentin 1987 Villach, Chiappucci 1994 Agrigento) e 7 bronzi (Tino Conti 1976 Ostuni, Bitossi 1977 San Cristobal, Argentin 1985 Montello, Saronni 1986 Colorado S., Bugno 1990 Utsunomiya, Pantani 1995 Duitama, Bartoli 1991 Lugano).

FUNERALI - Il sindaco di Sesto Fiorentino, Sara Biagiotti, ha disposto le bandiere a mezz’asta nel territorio comunale. La  salma di Alfredo Martini dalle 15 di questo pomeriggio sarà esposta nella sala consiliare del Comune, dove sarà presente anche il gonfalone.  L'omaggio a Martini sarà possibile fino a oggi alle 19, poi la camera ardente riaprirà domani alle 9:30 fino alle 13. I funerali domani alle 16 nella Pieve di San Martino a Sesto Fiorentino.

RENZI – “Ricordo un grande personaggio che ha onorato lo sport italiano e mondiale. Ho nel cuore impresse le sue parole ai giovani in varie circostanze, sui valori che il mondo dello sport insegna”. Così il premier Matteo Renzi ha ricordato Martini: “Alla famiglia di Alfredo e alla grande famiglia del ciclismo l'abbraccio di tutto il Governo”.

MALAGO’ – “Con Martini se ne va l'ultimo dei grandi testimoni di un'epopea che ha reso il ciclismo uno degli sport più popolari in Italia”, ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago'. “Martini è stato il più grande commissario tecnico nella storia del ciclismo vincendo sei Campionati del Mondo e diventando negli anni un punto di riferimento irrinunciabile per l'intero mondo dello sport al quale ha dedicato l'intera vita prima da atleta, poi da tecnico e infine da dirigente. Senza di lui il ciclismo da oggi è sicuramente più povero. Un'ultima sola parola: Grazie Alfredo!”.

NIBALI – “Non poteva raggiungermi una notizia più triste di questa!! Addio Alfredo Martini, grande UOMO, le tue parole ci mancheranno!!”. Così Vincenzo Nibali, il trionfatore dell’ultimo Tour de France, via twitter ricorda Martini.

ENRICO ROSSI - “Abbiamo perso Alfredo Martini. Uno che ha corso in bicicletta con Bartali e Coppi; uno che ha messo d’accordo Moser e Saronni facendogli vincere un mondiale; uno che ha fatto vincere 6 mondiali all'Italia; uno che era sempre vicino a tutti i suoi corridori, sia che si chiamassero Pantani o Signor Nessuno; uno che per 22 anni è stato Ct della nazionale; uno che da giovane ha fatto la staffetta partigiana. Soprattutto abbiamo perso una persona per bene. Ciao Alfredo”.

NARDELLA - “Esprimo alla famiglia, a nome mio e di tutta la città, il cordoglio più profondo per la scomparsa di Alfredo. Firenze lo ricorderà per sempre. La sua umanità e la sua lucidità resteranno nel cuore di tutti, come i suoi grandi insegnamenti nello sport e nella vita”. Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella appreso della scomparsa dell’ex commissario tecnico del ciclismo Alfredo Martini. “Ha vinto moltissime battaglie, dalla seconda guerra mondiale- continua Nardella- che ha combattuto da partigiano, a quelle del ciclismo. Per tutti gli sportivi resterà sempre il ‘ct’, il più grande commissario tecnico nella storia del ciclismo; per tutti noi sarà sempre un esempio di vita dedicata a un sogno e a un traguardo”. A Martini Firenze ha reso omaggio nel 1998 consegnandogli il Fiorino d’oro, nel 2011 il Giglio d’oro e festeggiando il suo novantesimo compleanno a Palazzo Vecchio. Grazie alla “sua ispirazione e al suo supporto fattivo- aggiunge Nardella-, Firenze ha ottenuto nel 2013 i Mondiali di ciclismo. Da presidente del Comitato promotore ho avuto l’onore di lavorare accanto a lui e di conoscere la sua profonda umanità. Senza di lui il mondo dello sport oggi è più povero”. Domani ai funerali sarà presente il Gonfalone della città di Firenze.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

E' morto il 'citi' Alfredo Martini, il 'babbo' del ciclismo italiano

FirenzeToday è in caricamento