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Karate: la fiorentina Bruschi campionessa mondiale a 23 anni

La giovane atleta ha portato a casa gli ori nella categoria individuale e in quella a squadre: "Non me lo aspettavo, ancora devo metabolizzare ciò che ho fatto"

“Ancora devo metabolizzare ciò che è successo”. Con queste parole Francesca Bruschi, 23enne di Firenze, sestese di adozione, ha commentato la recente vittoria ai Mondiali di karate Fesik in Macedonia. La giovane atleta, in forza alla Asd Renbukan, ha ottenuto l'oro sia nella categoria individuale che in quella a squadre: “Non mi aspettavo di vincere questo titolo mondiale. Sono due ori che non mi aspettavo assolutamente. In passato avevo già fatto dei campionati del mondo, raggiungendo al massimo un bronzo. Sono rimasta sorpresa anche dell'accoglienza che ho ricevuto da parte del sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, che ha voluto vedere tutti i video degli incontri che ho disputato. Adesso mi godo il momento, ma insieme alla mia coach Silvia Notari, stiamo già lavorando per i prossimi impegni”.

Un'amore quello con il karate che è nato per caso, come spesso accade nelle storie più appassionanti: “Ero piccola, avevo 7 anni, ed era il momento in cui i genitori ti chiedono che sport vuoi fare. Un mio compagno di classe delle elementari mi disse che aveva cominciato a fare karate in una palestra, che era bello e mi chiese di provare. Da quel momento ho cambiato un paio di palestre, ma non ho mai smesso di fare karate, arrivando fino ad oggi”.

E guai a dire che il karate è uno sport per maschi: “La visione che c'era un po' di tempo fa è cambiata negli ultimi anni. Questo è uno sport anche per donne, e in realtà le donne sono molto più agguerrite degli uomini. Quando si è piccoli è fondamentale avere l'appoggio della propria famiglia, soprattutto che crede in ciò che fai, cosa che io per fortuna ho sempre avuto dalla mia parte. Poi per eccellere ci vuole tanta determinazione e la voglia di non mollare mai, che poi serve anche nella vita di tutti i giorni”.

Non solo karate, perché il sogno di Francesca è anche quello di diventare dottoressa di fisica: “Sto frequentando l'Università al polo scientifico con lo scopo di lavorare nell'ambito della biofotonica, lo studio della fisica della materia e occuparmi dello sviluppo di dispositivi biomedicali, che possano in qualche modo migliorare la condizione di vita delle persone. Non voglio privarmi di niente però, perché voglio continuare a portare avanti le due strade a braccetto”.

Sul futuro quindi le idee sono ben chiare: “Il primo obiettivo adesso è laurearmi (ride, ndr). Poi ci sarà da combattere nel prossimo campionato italiano e ripetermi ai prossimi campionati del mondo, sperando sempre nella convocazione. In ogni caso sono pronta a qualsiasi cosa mi venga proposto, io e Silvia lavoriamo sempre con la testa rivolta verso qualsiasi obiettivo ci capiti davanti”.

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