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Tracollo Fiorentina, Della Valle: "Chiedo scusa ai tifosi"

Dopo le cinque reti patite con la Juventus ha parlato il patron: "E' stata una serata drammatica, sono arrabbiatissimo e capisco la delusione della gente"

C’è chi ieri l’ha chiamato il muro della vergogna, chi l’umiliazione più profonda mai patita calcisticamente parlando. Fiorentina-Juventus, 0 a 5. Due numeri che a Firenze raccontano più di qualunque stato d’animo. Ed allora i pensieri corrono veloci alla maglia, a quel viola tanto amato e ieri sera così bistrattato in campo, al passato remoto, prossimo ma anche ai recentissimi fasti dell’era Prandelli. Tutto inghiottito in 90 minuti folli, e con lo spettro della serie B che si avvicina e morde lo stomaco. E dire che ieri sera doveva essere la partita del riscatto. Perché in città l’incontro con la Juventus è la Partita. C’era tanta speranza, quattro calci al pallone dati bene, ancora un’altra notte magica per un pubblico unico. Stadio gremito, con una curva Fiesole splendida con quella maglietta viola che campeggiava gigante su tutto il Franchi. Tutto vano, la storia la conosciamo. Certo nel calcio come nello sport perdere è una condizione ineludibile, ma anche le sconfitte raccontano tanto. A volte più delle vittorie. E forse la sconfitta più grande della Fiorentina ieri sera è stato assistere a quella stessa curva che da viola si è piano piano svuotata. Un’immagine più forte delle contestazioni, della rabbia, di qualche lacrima.

E poi quel silenzio, lunghissimo, del dopo partita, rotto solo verso l’una di notte in sala stampa dal patron Andrea Della Valle: “Chiedo scusa ai tifosi, a Firenze, a nome di tutta la squadra: questa gara non doveva finire così, è stata una serata drammatica, io sono arrabbiatissimo e capisco la delusione della gente”. Un silenzio radio lungo quasi tre ore in cui società, mister e squadra si sono guardate bene negli occhi: “E’ una sconfitta che brucia maledettamente – ha continuato Andrea Della Valle – che non ha alcuna giustificazione. I nostri tifosi non meritavano tutto questo. Forse in 11 contro 11 avremmo potuto gestire meglio la situazione, ma non è il caso di cercare di alibi”. Un confronto durissimo, proseguito questa mattina. Sì perché la partita di ieri è uno spartiacque. La situazione è sotto gli occhi di tutti: una società smarrita, una rosa leggera (per dirla con un eufemismo), un mister di lunga data in balia degli eventi. Un cortocircuito profondo che non riguarda solo il pesantissimo risultato di ieri. In mezzo c’è un rapporto con la città che si è rotto ed una questione stadio irrisolta. Certo, questa è politica, ed i tifosi alla fine vogliono vedere scrollare la rete. Ma i silenzi della Fiorentina sulla faccenda Mercafir sono un elemento su cui riflettere.

Al di là della politica e delle trattative istituzionale ora c’è da pensare alla salvezza, il gigantesco baratro della serie B è un po’ troppo vicino e c’è già chi ha cominciato a fare capolino nel crepaccio per vederne il fondo. Così per il patron Della Valle il futuro diventa “domani, la trasferta di Genova”. E se si parla di un futuro meno immediato? “A giugno penserò poi. Ora dobbiamo fare quadrato. Sono convinto che ne usciremo, anche se sarei un incosciente se non dicessi che non sono preoccupato. Sto già pensando a ricostruire, ora però pensiamo a prepararci per i prossimi impegni e chiudere al meglio questa stagione. Bisogna rialzare la testa, uscirne fuori tutti assieme. Sicuramente abbiamo commesso degli errori, ma ora non è il momento di fare certe valutazioni”. Il patron viola non ha escluso che la squadra possa andare in ritiro anticipato ma ha smentito il silenzio-stampa: “Io sono il presidente e devo prendere in mano la situazione, dobbiamo gestire al meglio questa settimana”.
 

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