Scontri tra tifosi nell'area di servizio: primo daspo collettivo in Toscana
Nei confronti di 15 tifosi è stato disposto il divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Per gli altri 46 tifosi è stato adottato un provvedimento di divieto per la durata di un anno
A seguito degli scontri verificatisi nel pomeriggio del 27 settembre all’interno dell'area di servizio “Chianti Ovest” dell’Autostrada A1, dove numerosi tifosi del Brescia, diretti presso il capoluogo umbro per assistere all’incontro “Perugia – Brescia”, aggredirono i tifosi del Verona, la polizia attivò articolate indagini volte all’identificazione dei supporter violenti. Parte dei tifosi brandendo aste di bandiere, cinture con grosse fibbie, nonché lanciando bottiglie di vetro contro i tifosi avversari, misero gravemente in pericolo l’ordine pubblico.
Le riprese audiovisive ed il lavoro di intelligence hanno consentito di individuare tra coloro che materialmente misero in atto il raid violento nei confronti dell'altra tifoseria, storicamente avversa, consentendo l’immediato deferimento all’autorità giudiziaria di 79 soggetti, perchè ritenuti responsabili di: violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, violenza privata, danneggiamento, detenzione di armi e oggetti atti ad offendere.
DASPO DI GRUPPO - A corollario di tale attività investigativa, per la prima volta in Toscana, è stato adottato il nuovo “Daspo di gruppo”, introdotto dal Decreto Legge 119/2014 convertito con modificazione nella Legge 146/2014, irrogando in totale 61 provvedimenti.
In particolare nei confronti di 15 tifosi, tutti appartenenti al gruppo ultras “Curva Nord Brescia” che avevano partecipato in modo attivo all’aggressione, è stato disposto il divieto di accesso alle manifestazioni sportive per una durata variabile dai cinque agli otto anni. Per gli altri 46 tifosi, sebbene non abbiano avuto un ruolo attivo, è stato adottato un daspo di un anno.
