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Fiorentina, Commisso: "Iachini meritava la conferma ma i risultati hanno pesato. Il Franchi va demolito"

Il presidente del club viola è intervenuto in radio per una chiacchierata a tutto tondo dall'esonero di Iachini all'arrivo di Prandelli, passando per temi di campo, centro sportivo e stadio

Rocco Commisso è intervenuto ai microfoni di Lady Radio parlando per la prima volta dopo l'esonero di Beppe Iachini e il ritorno in panchina di Cesare Prandelli.

Il proprietario dei gigliati è partito proprio dalla conferma dell'allenatore marchigiano avvenuta in estate, motivando quella scelta. "Iachini aveva un contratto che andava oltre la conclusione della stagione. Non ho mai cercato un altro allenatore, si è parlato persino di De Rossi, c'erano tante voci destabilizzanti. Non mi è piaciuto, io non ho mai parlato con De Rossi, l'ho visto solo in televisione. Joe Barone e Daniele Pradè si erano preparati allo scenario di un cambio, io ho scelto di dare a Iachini un'ulteriore opportunità. Per me la meritocrazia è importante, Iachini dopo Montella ha fatto bene. Si parlava di Juric, ma ha fatto gli stessi punti nostri e Iachini in meno partite aveva fatto più punti di lui. In più volevo evitare di avere troppi allenatori sotto contratto. Sono state scelte condivise da tutti. Iachini l'ho confermato, poi non mi sono piaciuti i risultati e si è arrivati a questo punto"

Poi sull'arrivo di Prandelli: "Lo stimo, devo ancora parlarci di persona. Il contratto? Spero come ho sperato con Montella e con Iachini che possa far bene e stare a lungo con lui. Abbiamo speso tanti soldi per comprare il club, dopo c'è stato il covid. Ci sono stati investimenti per comprare giocatori a gennaio e in estate. Il monte stipendi è salito del 40% mentre i ricavi sono scesi".

Commisso si è detto contrariato dal comportamento della stampa: "Sento troppe critiche, ci sono troppi opinionisti pappagalli, qualsiasi cosa facciamo non va bene, i giornalisti mi hanno deluso. I tifosi, invece, credo abbiano ancora amore per la Fiorentina, a loro chiedo di darmi tempo. In questo momento storico tante squadre rischiano di fallire. Io posso garantire che finchè ci sarò io nessuno dovrà temere che la Fiorentina vada in fallimento".

Il presidente viola ha parlato della necessità di investire sulle infrattrutture: "In questo momento il problema principale deriva dai mancati incassi. Per questo motivo insisto a parlare di investimenti sulle infrastrutture e sullo stadio, abbiamo la necessità di generare profitti per la Fiorentina. Questo non vuole essere un freno ai sogni di gloria ma io non voglio fare promesse. Sul centro sportivo il Sindaco ha fatto un grande lavoro portandoci fino a questo punto. Entro gennaio spero di poter cominciare i lavori, ma i costi saranno superiori ai 70 milioni di euro".

Lo stadio, invece, resta una questione spinosa: "Ho letto pareri di grandi professori che però non sanno nulla del Franchi. Qualcuno mi ha soprannominato Attila dicendo che voglio distruggere. Io voglio anche ricostruire come sto facendo a Bagno a Ripoli per il centro sportivo. Lo stadio dev'essere demolito come è stato fatto per lo Yankee Stadium e rifarlo nuovo se vogliono usare i miei soldi, altrimenti con i loro soldi possono fare cosa vogliono. C’è il rischio che lo stadio nuovo non si faccia. Lasciare Firenze se non mi fanno fare lo stadio? Non lo so, si vedrà in futuro. La verità è che nel lungo periodo la Fiorentina vivacchierà se non mi fanno incrementare i ricavi"

Infine una battuta sulla squadra e sulle responsabilità dei giocatori finora: "Dobbiamo essere uniti, ognuno ha le sue responsabilità. Ho la convizione che abbiamo una buona squadra, altrimenti i soldi che ho speso per gli acquisti e per gli ingaggi dove sono andati".
 

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