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Rondinella Marzocco, Francini: "La gara col Lebowski spot per il nostro calcio. L'obiettivo stagionale è quello di giocarcela con tutti"

L'allenatore biancorosso, che domenica scorsa è uscito vittorioso dal confronto col Lebowski, ha parlato di vari temi, dagli obiettivi stagionali per la sua squadra alla sua filosofia di calcio.

Dopo anni difficili, la Rondinella Marzocco sta tornando piano piano ai livelli che gli competono. I biancorossi quest'anno affronteranno il campionato di Promozione da neopromossi, ma hanno già dimostrato nella gara di coppa contro il Lebowski che daranno sicuramente del filo da torcere a tutte le avversarie. In vista dell'inizio del campionato, in programma questa domenica, abbiamo intervistato l'allenatore delle rondinelle, Alessandro Francini, col quale abbiamo toccato vari temi, dal lungo stop al calcio dilettantistico dovuto al Covid, agli obiettivi di quest'anno dopo il salto dalla Prima Categoria.

Mister, dopo un anno e mezzo terribile per le società dilettantistiche dovuto al covid, finalmente si torna a giocare con regolarità. Che emozione si prova?

"Sono stati mesi durissimi, a parte per l'impatto sociale, proprio per quello sportivo, perché per chi fa sport tutto ciò ha un impatto nel quotidiano, il vivere lo spogliatoio tutti insieme, condividere le gioie ma anche i momenti negativi. Mi mancavano i ragazzi. Uno degli aspetti più delicati della ripartenza è stato quello di tornare in campo dopo un anno e mezzo arrugginiti, e spesso anche io in primis mi sono trovato molto stanco, per la fatica che si provava. Poi c'è l'aspetto della bellezza della cosa, e tutta la fatica è stata ripagata dall'entusiasmo di ricominciare domenica scorsa contro il Lebowski, dove a parte il risultato, è stato bellissimo riassaporare i tifosi sugli spalti, l'adrenalina della partita, un po' come un bambino quando si affaccia alle prime esperienze".

L'anno scorso dopo il secondo posto in Prima Categoria, avete guadagnato la Promozione. Che squadra avete costruito per affrontare questo nuovo campionato?

"Non ci siamo dati un obiettivo dichiarato, siamo una neopromossa, quindi è difficile fare pronostici e darsi obiettivi quando non si conosce bene la realtà nella quale ci troviamo. Devo dire che la squadra è stata costruita assolutamente per fare bene. Dobbiamo fare un campionato importante, per divertirsi e da protagonisti, se poi lo saremo anche nella classifica, vuol dire che avremo unito l'atteggiamento al risultato. Penso che la nostra forza sia il gruppo. L'ossatura della squadra è comunque composta da una buona parte di giocatori che ci ha portati dalla Prima Categoria alla Promozione. Poi sono stati fatti innesti sia di qualità che di esperienza, per cercare di giocarcela con tutti. Siamo comunque una squadra molto giovane, abbiamo un'età media di 23/24 anni, quindi siamo anche contenti di lavorare per lasciare un impronta alla Rondinella".

Ha parlato di divertimento. Quanto è importante per un allenatore far capire ai propri giocatori questo aspetto, che oggi giorno sembra ormai quasi sparito per evidenziare solo il risultato?

"Potrei stare a parlare mezz'ora di questa cosa. E' un problema di cultura sociale, ovvero che fin dai primi anni di vita, molti dicono ai bambini che in campo la domenica di va per vincere, ed è questo il problema. A volte mi ritrovo ragazzi di 20 anni che hanno l'ansia da prestazione, e questo non è possibile. Non dico che la domenica bisogna scendere in campo solo per divertirsi, perché poi ci sono retrocessioni che condannano, società che investono molto, però dico anche che l'impronta deve essere quella. Ai ragazzi giovani che hanno ansia da prestazione, dico che non serve a nulla averla, perché peggiorano la loro prestazione. Io cerco di lavorare molto sull'atteggiamento, cercando di far capire ai miei giocatori che bisogna andare in campo per determinare, e questo lo puoi fare solo se ti senti libero e ti diverti. Poi è normale che se perdo tre partite di fila, la quarta sarò obbligato a vincerla. Però non si può sempre guardare cosa ottieni, ma come lo ottieni o cosa fai per ottenerlo. Per me e per il mio staff con il quale sono molto affiatato e che ringrazio, l'obiettivo è quello di dare ai ragazzi un'idea propositiva"

Domenica scorsa avete vinto 3-2 contro il Lebowski, squadra che quest'estate è stata sulla bocca di tutta Italia per la favola Borja Valero. Che sensazione vi ha dato giocare contro un calciatore di questo calibro?

"Nei miei giocatori c'è stato grande entusiasmo. Non sapevamo se c'era, e quando abbiamo scoperto che avrebbe giocato nel secondo tempo, i giocatori erano contenti, perché alla fine è scontrarsi con chi ha fatto di questo sport la propria vita. C'era molta emozione nei ragazzi. Anche da parte mia preferivo averlo, anche perché è un arricchimento averlo nella nostra categoria. Ci ho parlato prima della partita e mi è sembrato davvero un ragazzo totalmente calato in quello che gli aspetta quest'anno. E' molto sereno e disponibile con tutti, ho trovato una bella persona. Il Lebowski però non è solo Borja Valero, è una squadra di grande valore, la partita di domenica è stata bellissima e secondo me è stata anche sopra la media delle squadre di Promozione, si è visto un bel calcio, ed è stato un bellissimo pomeriggio di sport. Le partite così sono un bellissimo spot".

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