Promozione, il Luco si affida ai propri legali per il 3-0 a tavolino col Dicomano
La decisione è stata presa dalla giustizia sportiva dopo il caos avvenuto durante la 20° giornata di campionato
Luco-Dicomano va oltre il 90'. Dopo il 3-0 a tavolino inflitto al Luco dalla giustizia sportiva, scatta la risposta della società di casa, che ha girato la vicenda ai propri legali per fare maggiore chiarezza e difendere la propria immagine. Un caos quello che si era verificato durante l'incontro valido per la 20° giornata, scattato per una serie di minacce nei confronti della terna arbitrale, mentre un giocatore del Dicomano necessitava delle cure dell’elisoccorso dopo un grave infortunio col portiere locale.
La gara era stata infatti sospesa dall'arbitro e poi mai più ripresa, per mancanza di tranquillità e sicurezza nello svolgere il lavoro di quest'ultimo. Da qui la decisione del giudice sportivo, che ha inflitto al Luco la punizione dello 0-3 a tavolino a favore del Dicomano. Una decisione che ha fatto infuriare la società mugellana, che non si arrende e con questo comunicato ufficiale intende far chiarezza sulla questione:
"A seguito dell’uscita del bollettino n. 65 del 9/3/2023 dove viene riportata la sentenza del Giudice Sportivo riguardo al RECLAMO DEL C.S. ALLEANZA GIOVANILE DICOMANO CON DOMANDA DI REVOCA DELLA EVENTUALE SQUALIFICA DEI PROPRI CALCIATORI ESPULSI NEL CORSO DELLA GARA POL. LUCO / C.S. ALLEANZA GIOVANILE DICOMANO DEL
18.02.2023 (sospesa al 33’ del s.t. sul risultato di 0-1) E DECISIONE D’UFFICIO SULLA REGOLARITA’ DI SVOLGIMENTO DELLA GARA, E VISTE nel suddetto bollettino, alle pagine 3469 e 3470 dove viene riportato il referto arbitrale, le inesattezze riportate nello stesso referto arbitrale riguardo i fatti accaduti nella partita sopracitata che hanno portato il Giudice Sportivo alla decisione di comminare alla nostra società la sconfitta per 0-3 a tavolino, la società sportiva Luco ASD, riunito il proprio staff dirigenziale nelle persone del Presidente Marco Vivoli e del Direttore Sportivo Francesco Chiarugi, ha dato mandato ai propri legali di procedere di conseguenza a tutela della propria immagine e per ristabilire la verità dei fatti"
