Lastrigiana, Bartalucci: "Non firmo per un pareggio nel derby col Signa"
L'allenatore dei biancorossi, intervistato dal nostro sito, ha parlato di vari temi, dall'ottima stagione disputata finora, alla filosofia di puntare sui giovani cresciuti nel settore giovanile.
Ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza, nessuno si sarebbe mai aspettato un avvio così positivo da parte della Lastrigiana, squadra che al momento occupa il secondo posto con 12 punti, inseguitrice del Tau con 16. Numeri importanti quelli dei biancorossi, che abbiamo provato a farci spiegare dall'allenatore Rossano Bartalucci, che tra le altre cose questo sabato affronterà il Signa, in un derby che si prospetta infuocato.
Mister, si aspettava a inizio stagione di essere a lottare per il primo posto?
"No sinceramente no, non era nei nostri programmi. Non era minimamente pensabile una partenza di questo tipo. Questo non vuol dire che non siamo soddisfatti, anzi, però penso sempre che ci siano dei valori, e che alla lunga verranno fuori. Noi faremo di tutto per poterci confermare, anche se ripeto, altre squadre che sono più attrezzate potrebbero venir fuori. Noi dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo e non ci tireremo indietro".
Cosa ne pensa di questo girone? Quali sono le squadre che secondo lei hanno rispettato le previsioni e quali no?
"Onestamente era un girone che conoscevamo molto poco. Ci siamo fatti un'idea andando a vedere qualche partita ad inizio campionato, in occasione di qualche amichevole. Per noi era un'incognita, visto che la maggior parte delle volte abbiamo partecipato al girone aretino-senese. Ora, dopo questa prima parte di stagione, ci siamo fatti un po' un'idea, e devo dire che il Tau ha rispettato in pieno quelle che erano le aspettative iniziali. Mi aspettavo un po' più su la Zenith Prato e Massese, che per ora non hanno trovato il passo giusto, ma alla fine, come dicevo prima saranno loro le squadre che dovrebbero venir fuori, soprattutto per la struttura che hanno e il loro budget".
Neanche a farlo apposta ma una delle pretendenti insieme a voi per il titolo è il Signa, squadra che affronterete nel derby questo sabato. Firmerebbe per un pareggio?
"Non si firma mai per un pareggio in nessuna partita. La nostra mentalità è quella di entrare in campo e raccogliere il massimo. In ogni caso devo fare i complimenti al Signa perché ultimamente, come noi, sta facendo un percorso importantissimo. Credo che venga premiata la loro continuità e un gruppo che è qualche anno che sono insieme. Onore e merito ai nostri cugini".
E' davvero una partita così sentita o è una leggenda metropolitana?
"E' un derby molto sentito da entrambe le parti. C'è una rivalità storica, i due paesi sono divisi da pochissimi chilometri dal Bisenzio. E' inavitabile che ci sia anche un sano campanilismo, e come tale viene vissuto. Io, come allenatore, devo essere un po' più bravo a viverla in maniera distaccata, anche se sono partite dove ai giocatori non c'è bisogno di dare ulteriori stimoli, perché si preparano da sole. C'è da far capire che dobbiamo dare continuità ai risultati e che comunque è una partita che vale tre punti come le altre".
Nella vostra rosa avete tanti ragazzi della "cantera". Quanto vi rende orgogliosi questo traguardo?
"E' un traguardo bellissimo, laddove in molti ne parlano ma dove poi nessuno lo mette in atto. Quando si arriva alla resa dei conti, spesso, non è semplice prendere e lanciare in una categoria importante come quella dell'Eccellenza nove/dieci ragazzi cresciuti nel settore giovanile. Ci vuole un po' di coraggio, di sana incoscienza e di fiducia. Il ragazzo giovane va saputo crescere, va saputo sfruttare e noi ci siamo imposto di farlo, perché alla lunga potrebbe portare qualche benificio ad una realtà piccola come la nostra, che deve competere con società grandi come Massese, Camaiore, Tau e Zenith. Penso che tuttò ciò poi porti poi anche soddisfazione, perché ad esempio, in occasione della partita di coppa col Prato 2000, abbiamo messo in campo 9 quote del settore giovanile".
Siete la miglior difesa del campionato con sole 3 reti subite in 6 giornate. Ci può spiegare questo dato?
"Noi puntiamo molto sulla coesione del gruppo, che è l'aspetto principale, poi se entriamo nel dettaglio tattico è normale che stiamo attenti sia alla fase difensiva che a quella offensiva. Cerchaimo di lavorare bene in ogni reparto. Questo dato dimostra che stiamo lavorando bene sulla fase difensiva, ma abbiamo fatto anche diversi gol, nonostante alcune assenze importanti. Cerchiamo l'equilibrio, che è ciò che ci permette di rischiare poco e renderci pericolosi. Quando ci riusciamo facciamo buoni risultati, partendo dal presupposto che se non prendi gol o subisci poco, le azioni le crei, perché abbiamo anche qualità".
Ai quarti di finale in coppa troverete il Porta Romana. Per la Lastrigiana è un obiettivo questa competizione?
"Per noi sono tutti obiettivi da raggiungere. Ai ragazzi ho sempre detto che non dobbiamo guardare a medio-lungo termine ma di pensare di settimana in settimana, anche perché poi cambiano gli scenari, ci sono gli infortuni, varie problematiche da prendere in conto. Quando saremo a febbraio tireremo una riga e in base agli obiettivi raggiunti ce ne daremo altri. La coppa è uno scenario da affrontare sempre con massima serietà. Naturalmente poi, come successo nella partita col Prato 2000, ho dovuto tenere conto di vari fattori, come dare spazio a giocatori che avevano giocato meno o gli infortuni, però sempre prendendola seriamente e mettendo in campo una squadra competitiva".
Il giocatore al quale non deve mai dire nulla e quello che invece deve sempre riprendere.
"Rispondo in maniera politica (ride ndr). Ho la fortuna di avere diversi giocatori esperti che con uno sguardo ci capiamo subito, mentre dall'altra parte ci sono alcuni giovani che spesso li devo più sollecitare e richiamare perché hanno bisogno di più attenzione".