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Caso Figline, i retroscena della gara col Tau

La Procura Federale ha pubblicato le motivazioni della sentenza dello scorso 10 agosto

Il Comitato Regionale Toscana ha reso noto le motivazioni della sentenza dello scorso 10 agosto relativa alla partita Figline-Tau, che ha condannato i gialloblu alla permanenza in Eccellenza, ma soprattutto che ha visto le squalifiche dei tesserati Becattini, Burzagli, Saitta, Privitera, e il ds Frediani. Secondo quanto si legge nel comunicato numero 12 del 16 agosto, quest'ultimo è stato l'artefice di tutta la vicenda, imponendo ai tesserati quanto accaduto. "E’ accusato da tutti i Calciatori - si legge nella nota ufficiale del CRT -  ascoltati in istruttoria e dall’Allenatore Becattini di aver predisposto – addirittura il martedì precedente la gara – il comportamento che avrebbe dovuto tenere la squadra in caso di sconfitta con il Tau Calcio Altopascio e di aver calcolato, sulla base della differenza reti, quante di queste la squadra avrebbe dovuto subire. Al momento della legittima segnatura da parte del Tau Calcio Altopascio della terza rete ha più volte telefonato al Becattini, allenatore in campo, per invitarlo ad imporre ai calciatori di far “passare” gli avversari ed a subire lo scarto di almeno quattro reti".

Diversa invece la sentenza sull'allenatore Marco Becattini: "Ha ammesso la propria responsabilità ed ha collaborato con l’Ufficio inquirente, tuttavia non si può derubricare il capo di incolpazione riconducendolo a omessa denuncia perché questa sarebbe dovuta avvenire prima dell’inizio della gara, non a gara iniziata. Non si è opposto alla richiesta del D.S. f.f. ed anzi ha prestato il proprio assenso nel momento in cui ha, come affermato in sede istruttoria, allargato le braccia per dire ai calciatori” va fatta”.

Colpevoli anche i calciatori Barzagli, Saitta e Privitera, nonostante il Tribunale abbia riconosciuto loro la pressione effettuata dal ds Frediani: "in un primo tempo restii ad accogliere le richieste del D.S., si sono resi responsabili della commissione dell’illecito rendendo possibile agli avversari la copiosa segnatura di reti, sia partecipando attivamente (vedasi episodio del retro passaggio del portiere), sia non predisponendo barriera idonea a proteggere la porta in occasione del calcio di punizione ed anche con quelle che vengono definite “giocatine” che hanno favorito gli avversari, cioè azioni poste in essere senza la convinzione di recare danno agli avversari. L’aver consentito agli avversari di segnare ben cinque reti, di cui tre negli ultimi cinque minuti nel fine gara, li rende
protagonisti anch’essi dell’illecito perpetrato. Detto comportamento vieta, a parere del Collegio, la possibilità di applicarsi nei loro confronti del disposto dell’art. 128 del C.G.S. nella parte che riguarda l’applicazione di una sanzione alternativa mancando ogni certezza circa la concreta afflittività della sanzione ritenendo invece doversi procedere alla sua determinazione in via equitativa".

Da ricordare infine come il Figline abbia deciso di non fare ricorso e accettare quindi la permanenza in Eccellenza con le conseguenti squalifiche e inibizioni. Di seguito il comunicato ufficiale del CRT

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